Migranti, la sentenza che divide. La destra attacca i giudici : "Scelte che non gli spettano"

La decisione del tribunale di Firenze che ha annullato l’espulsione di un migrante agita gli animi. Delmastro (FdI): "Fuori dai loro compiti". Risponde Gianassi (Pd): "Basta delegittimazioni".

Migranti, la sentenza che divide. La destra attacca i giudici : "Scelte che non gli spettano"

Migranti, la sentenza che divide. La destra attacca i giudici : "Scelte che non gli spettano"

La sentenza del tribunale di Firenze è diventata un caso nazionale. I giudici fiorentini hanno annullato l’espulsione di un migrante considerando il Paese di origine, al Tunisia, non sicuro. La decisione arriva dopo il no del giudice del tribunale di Catania, che non ha convalidato il trattenimento di tre richiedenti asilo tunisini sbarcati in Italia. Due provvedimenti che disapplicano il decreto emanato dopo la strage di Cutro, e spaccano lo scacchiere politico. "Spetta al governo notificandolo al Consiglio europeo stabilire quali siano i cosiddetti ‘Paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale’ – commenta il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli –. Lascia increduli dunque la decisione del Tribunale di Firenze di entrare in merito a riflessioni e scelte di indirizzo geopolitico".

Dello stesso avviso anche il sottosegretario alla Giustizia e deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro. "Il governo sta ottenendo grandi risultati sul fronte dell’immigrazione, come il successo di ieri in Europa sulle ong. Ma evidentemente in Italia qualcuno continua a esondare dai propri compiti".

La risposta è arrivata da tutta la fronda dem. A partire da Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.

"Basta attacchi ai giudici da parte del governo – si legge nella nota –. Ognuno pensi a fare bene il proprio mestiere. Se ordinanze e sentenze non piacciono ai rappresentanti di questo governo, che le impugnino. Basta però a delegittimazioni, intimidazione e interferenze contro giudici che svolgono il loro lavoro". Sul tema è intervenuta anche la deputata di Iv, Maria Elena Boschi, al termine di un evento a Firenze.

"Penso che sia normale che i giudici possano applicare e interpretare la legge – spiega Boschi –. Quando il governo scrive bene le leggi è più difficile che ci possano essere interpretazioni diverse". E ancora: "Dopodiché, sono sincera, un magistrato non solo deve essere imparziale, deve anche essere percepito come imparziale – aggiunge – e nel momento in cui si espone con delle idee che hanno per forza anche una valenza politica rischia di non essere più considerato garante di tutti. Quindi sarebbe meglio che la magistratura rispettasse i limiti della separazione dei poteri".