Migliori guarda i numeri: "L’aritmetica ci dice no però il regno Pd è alla fine. Schmidt? E’ un papa straniero"

L’ex parlamentare di An accoglie con scetticismo la candidatura del direttore degli Uffizi "La trovo un’idea buffa. Non parla nemmeno fiorentino". E stop alla guerra con tutti.

Migliori guarda i numeri: "L’aritmetica ci dice no  però il regno Pd è alla fine. Schmidt? E’ un papa straniero"

Migliori guarda i numeri: "L’aritmetica ci dice no però il regno Pd è alla fine. Schmidt? E’ un papa straniero"

E’ la volta buona per il centrodestra a Firenze?

"La conosce la canzone di Gianna Nannini, Bello e impossibile? Aritmeticamente è così. Il centrodestra alle politiche ha preso il 26%, perdendo 5 punti rispetto alle elezioni europee. E’ a 60mila voti quando per vincere ne servono quasi il doppio".

E’ concreto e ironico l’ex parlamentare ed ex consigliere regionale Riccardo Migliori. Lui viene dal Msi, nella vita poi percorre la trasformazione della destra nazionale in An, dopo Pdl e poi Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.

Quindi per l’aritmetica è una battaglia persa?

"Quando c’era Verdini diceva ’guardiamo i numeri e poi parliamo di politica’. C’è un problema nelle aree metropolitane, altrimenti il centrodestra governerebbe a Roma, Torino, Napoli e Milano. Abbiamo più voti a Sesto e a Campi che a Firenze. Mio babbo se tornasse in vita direbbe ’avete sbagliato i numeri’. Ma c’è un però".

Qual è?

"Che la sinistra non governa più ma regna. Le faccio un esempio che ho vissuto personalmente. Il presidente della Regione Gianfranco Bartolini decise che si sarebbe fatta la diga di Bilancino. Oggi non succederebbe. Il Pd è per l’aeroporto ma anche contro, per il Cpr ma anche no, per la Multiutility ma forse, per il piano rifiuti ma anche per soluzioni alternative. Il governo è diverso dal regno".

Il regno è pericoloso in democrazia...

"Perché contiene al proprio interno l’opposizione a sua maestà. Gestisce il potere per governare e la gente è molto stanca di questa gestione".

E il centrodestra dà l’alternativa?

"Bisogna capire se siamo in grado di offrirla. Loro sono divisi, ma noi? Quando la Multiutility è arrivata nelle aule dei consigli regionale e comunali abbiamo votato in tre modi diversi. C’è un centrodestra compatto o ci sono tre partiti che rispondono a logiche diverse? In più Salvini cena tutte le sere qui e si sente un po’ fiorentino... Vorrà decidere qualcosa".

Quindi?

"Stando ai numeri si può vincere a Prato. Meno a Firenze, Livorno ed Empoli".

Il fattore Renzi può aiutare?

"Le elezioni si decideranno al ballottaggio. Se viene un marziano ci dice che al ballottaggio contro la candidata Pd, che sarà donna, è più facile che vinca la Saccardi che un candidato di centrodestra. Ma purtroppo c’è un’incomunicabilità tra Donzelli e Renzi".

Perché Saccardi?

"Penso sarà la candidata di Renzi".

Andrà da solo?

"Penso di sì, con liste civiche a sostegno".

Senza Renzi il Pd può perdere?

"E’ l’unica speranza per il centrodestra. Per un fatto aritmetico e politico. Non si può dichiarare guerra sia ai russi sia agli americani" .

E poi?

"Giani fa il sindaco e la Saccardi fa il presidente della Regione: questa è l’idea di Renzi. E purtroppo non gli passa. Eugenio è nato per fare il sindaco ed è costretto a fare il presidente della Regione. La Saccardi farebbe bene la presidente della Regione e la mandano a fare la candidata a Palazzo Vecchio".

E il candidato del centrodestra?

"Trovo buffa idea del papa straniero. Si candida uno che non parla fiorentino... Sembra di perdere tempo. Inoltre si nasconde la nostra classe dirigente. Sempre che Schmidt capisca quel che dicono alle Piagge. E’ tutto molto nella mente di Giove".

Che ne pensa della vicenda Fondazione Cr Firenze?

"Ci sono persone notevoli, faranno il bene di Firenze. Subito dopo l’elezione, sia Nardella sia Giani ci hanno messo il cappello. Avevano perso, ma sono stati bravi a mascherare subito la sconfitta. Il Pd è partito Stato".

Ilaria Ulivelli