REDAZIONE FIRENZE

La task force del Meyer a Lampedusa

Ne fanno parte anche gli specializzandi della scuola di pediatria dell'Università di Firenze

Il gruppo del Meyer

Firenze, 2 marzo 2017 - Da gennaio hanno già prestato assistenza medica a due sbarchi di migranti, affiancando una donna siriana, appena arrivata a Lampedusa, durante il travaglio e visitando bambini che durante la traversata avevano perso i genitori. Sono i membri della task force pediatrica del Meyer di Firenze di cui fanno parte anche i giovani medici che frequentano la scuola di specializzazione in pediatria Unifi diretta da Maurizio de Martino e che stanno completando il percorso di formazione specialistica all’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer.

Oggi i membri della task force hanno portato la loro testimonianza nell’aula magna dell’ospedale, raccontando la quotidianità del lavoro nell’isola e i momenti del soccorso ai migranti, alla presenza del rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei, del direttore generale del Meyer Alberto Zanobini e di molti operatori dell’ospedale pediatrico.

L’équipe è entrata in azione a gennaio. I primi a partire sono stati Paolo Del Greco e Franco Ricci, entrambi all’ultimo anno della scuola di specializzazione, che hanno raggiunto l’isola con Simone Pancani, chirurgo del Meyer e membro della task force. Insieme ai medici dell’asl di Palermo hanno portato la prima assistenza a uno sbarco. A febbraio a partire sono state invece due specializzande, Jessica Iacopelli e Giulia Remaschi, affiancate da Leila Bianchi, pediatra del Meyer e membro della task force: a loro, tra gli altri, è andato il compito di assistere una giovane donna appena sbarcata, vicina al parto, nella piena fase del travaglio, subito prima del trasferimento all’ospedale di Palermo (a Lampedusa non c’è infatti un punto nascita). E queste sono solo le prime testimonianze di una squadra che, nei prossimi mesi, è destinata a intensificare ancora il proprio operato, con l’aumento degli sbarchi nella stagione più calda.

“La collaborazione a questo progetto ha grande significato, non solo per l’aspetto umanitario, ma anche perché si tratta – ha sottolineato il rettore Luigi Dei – di un’importante opportunità formativa per i giovani che si stanno specializzando in Pediatria e che a Lampedusa si trovano a diretto contatto con situazioni eccezionali da molti punti di vista”. La presenza del Meyer a Lampedusa si inserisce nel progetto "Bambini nel mondo" ed è il segno dell’impegno diretto dell’ospedale e della sua Fondazione a favore di una sanità senza barriere.

“L’obiettivo di questa iniziativa e del progetto ‘Bambini nel Mondo’ - ha spiegato Alberto Zanobini, Direttore generale dell’Aou Meyer – è quello di portare le competenze specialistiche del Meyer oltre i confini dell’ospedale, ovunque si rendano necessarie: nelle grandi emergenze, così come nella quotidianità degli sbarchi, l’assistenza medica spesso non tiene conto della presenza dei bambini e dei bisogni di cura speciali che questa richiede”.