
La storica mesticheria Catellacci era stata aperta nel 1938
Firenze, 8 marzo 2025 – In Oltrarno, da settimane, non si parla d’altro. Nei bar, nei negozi, in strada e anche in piazza Santo Spirito. La storica mesticheria Catellacci, aperta nel 1938 da Gino e poi gestita per oltre 50 anni dal figlio Patrizio e dalla nuora Lina, ha tirato giù il bandone. E allo stato attuale non è dato sapere quando e in che forma riaprirà. Forse in quei locali potrà tornarci un negozio di vicinato o forse l’ennesimo ristorante di un rione trasformatosi nella mangiatoia di Firenze. Dopo aver svuotato il fondo di piazza San Felice per procedere ad alcuni lavori di ristrutturazione e manutenzione, Cipriano Catellacci – unico erede della famiglia – ha deciso di prendersi un periodo di pausa. E ora è in trattativa con un architetto di origini iraniane che potrebbe entrare in società così da permettere la prosecuzione dell’attività.
“Per tre anni ho portato avanti la mesticheria, anche con importanti investimenti – racconta – All’interno del negozio avevo creato perfino un piccolo museo per raccontare la storia del ’rosso garofano’, un colorante per mattoni inventato da mio nonno Gino. Ma la mia principale occupazione è quella dell’insegnante, e questo non mi permette di dedicare molto tempo a tutto il resto”. Una decisione sofferta, quella di Cipriano, ma ineluttabile a causa di un quartiere fagocitato dal turismo di massa e con sempre meno residenti. “Negli ultimi due anni il lavoro della mesticheria del mio nonno e dei miei genitori è calato drasticamente: in Santo Spirito, ormai, i negozi di vicinato stanno man mano scomparendo”.
Cipriano, con il suo probabile socio, sta decidendo se proseguire ciò che hanno iniziato i suoi familiari o se cambiare attività merceologica. “Non posso garantire che lì, un giorno, ci possa essere un qualcosa di diverso dalla mesticheria, ma al momento vorrei scartare qualsiasi progetto che contempli bar, bracerie o paninoteche. Mi piacerebbe che di Catellacci non rimanessero solo le insegne...”. Il docente-commerciante avrebbe anche scritto al Comune affinché valuti l’opportunità di aprire, in piazza San Felice, un piccolo museo degli esercizi storici fiorentini: “Sono in attesa di una risposta”.
Nel frattempo, dalle due belle vetrine ai civici 12 e 14 rosso sono scomparsi tutti quei prodotti che facevano della mesticheria un punto di riferimento del quartiere. “Tra qualche settimana avremo le idee più chiare, ma la volontà di proseguire la storica attività c’è. Ci devono però essere anche le possibilità economiche”. Se Catellacci dovesse scomparire, l’Oltrarno dovrà, ahinoi, dire addio ad un altro pezzo della sua storia.