Omelia di Pasqua, Betori dice no a eutanasia e suicidio assistito

L'arcivescovo di Firenze: "C'è un'atmosfera culturale che ci vorrebbe convincere che la morte, e non la vita, sia un bene"

Il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori (New Press Photo)

Il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori (New Press Photo)

Firenze, 16 aprile 2017 - Nella messa della mattina di Pasqua, celebrata nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, l'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha attaccato eutanasia e suicidio assistito, temi tornati di stringente attualità in questi giorni con il caso del barista massese Davide Trentini , il malato di sclerosi multipla che ha scelto di andare in Svizzera per porre fine alle sue sofferenze. "L'enfasi della quale i casi di suicidio ed eutanasia godono in questi giorni - ha detto Betori - dovrebbero preoccupare perché iniziano ad assomigliare a una propaganda, che ci vorrebbe dire che la vita, quando non ha un certo livello di qualità, deve essere soppressa. Non sto giudicando le persone, ma un'atmosfera culturale che ci vorrebbe convincere che la morte, e non la vita, sia un bene. Ma è troppo chiedere a questa società di considerare la vita un bene?. Vogliamo essere amati e non abbandonati e capire come possiamo sostenere la sofferenza".

Nel corso della sua omelia, l'arcivescovo ha sottolineato che "le ragioni della morte troppo spesso paiono prevalere, con esiti luttuosi". La vita generata dalla Pasqua e dalla Resurrezione di Cristo "si scontra con molti scenari in cui la vita è minacciata, disprezzata ed abbandonata". Betori ha poi ricordato "il perdurare sul nostro pianeta di numerosi contesti guerra" e i "funesti atti di terrorismo, che vorrebbero farci credere in mezzo ad una guerra di religione". Invitando alla necessita' "governare le migrazioni e la crisi del lavoro".

All'inizio della Celebrazione nel Duomo di Firenze si e' svolto anche il tradizionale "Scoppio del Carro", con la colombina che ha svolto bene il proprio compito, andando ad accendere - attraverso il Fuoco Benedetto - il "brindellone" posto sul sagrato della cattedrale. Auspicio, secondo la tradizione, di un buon raccolto nelle campagne.

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