Meille, il metallaro di casa nostra: "Canterò dal vivo come solista"

Da vent’anni è il vocalist della band inglese "Tygers of Pan Tang". Ha deciso di esibirsi in proprio

Meille, il metallaro di casa nostra: "Canterò dal vivo come solista"

Meille, il metallaro di casa nostra: "Canterò dal vivo come solista"

"Il mio primo concerto è del settembre 1984. Mi ci sono voluti 40 anni per decidermi ad uscire con una manciata di canzoni a mio nome. Dopo oltre 20 dischi con gli inglesi Tygers of Pan Tang, sono pronto a pubblicare qualcosa che mi rappresenta al 100%". Continua a cantare in varie formazioni, tanti concerti e la soddisfazione di essere da più di 20 anni il cantante della mitica metal band inglese "Tygers of Pan Tang" e, da un po’ anche dei tedeschi "Sainted Sinners", Iacopo "Jack" Meille ha appena pubblicato il suo "Twilight Tales". Il primo di una serie di ep (in lavorazione) di canzoni originali, che svelano la verve di questo sofisticato rocker made in Florence, che da 40 anni calca i palchi con estro e passione. Mettendoci l’anima, sia come vocalist di metal band internazionali, sia nei live in cui interpreta alla grande il repertorio dei Led Zeppelin nell’apprezzata tribute band Norge (in concerto il 18 aprile a Il Garibaldi di Prato). Alla già intensa attività creativa, che comprende anche l’insegnamento di musica d’insieme alla scuola Athenaeum Musicale di Ponte a Greve, ora per Jack si aggiunge anche la carriera solista, che sarà battezzata dal vivo con la presentazione delle ballate acustiche dell’ep "Twilight Tales" il 13 aprile al Teatro Aurora di Scandicci, in occasione del Tosco Rock Fest.

"Ne sono felice perché viviamo in un periodo in cui è difficile proporre dal vivo canzoni originali. A parte i tour con le band inglesi in cui milito, sono contento di cantare nei Norge perché altrimenti, grazie alla moria di locali, sarebbe difficile esibirsi a Firenze e in Toscana".

C’è un modo per superare la crisi di spazi musicali?

"La complicità fra i gruppi. E’ il caso del festival metal che si tiene al Viper in cui vari gruppi si danno una mano per suonare spalla a spalla. Lo stesso spirito di coalizione caratterizza anche Echidna Collective, un collettivo di 4 band fiorentine che, invece di essere in competizione, uniscono le forze".

Come è nata l’idea di fare un lavoro solista?

"Dalla voglia di dare libero sfogo a tutti quei miei spunti musicali, che erano rimasti celati".

C’è qualcosa che unisce le canzoni del suo ep?

"Il fatto di essere state registrate con un programmino da neofiti del computer nel periodo del covid, in cui mi sono potuto tuffare nella composizione".

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