REDAZIONE FIRENZE

Maxi rissa all’ex Astor occupato L’ombra del racket dei subaffitti

La proprietà ha fatto richiesta di sgombero in procura, la Digos ha individuato i ’fragili’ disposti ad andarsene

Maxi rissa all’ex Astor occupato L’ombra del racket dei subaffitti

Si sa da tempo: l’occupazione dell’ex "Hotel Astor" di via Maragliano è un vulnus, una bomba sociale in città. E l’offesa di un diritto: costituisce reato e poi l’albergo è ricettacolo di taglieggiamenti, ricettazione, allacci abusivi alle utenze, disturbo della quiete pubblica per gli schiamazzi. Se ne è avuta riprova mercoledì notte con la maxi rissa a bastonate, mani nude, bottigliate, calci, e colpi di pistola (sembra una scacciacani). Rissa tra persone di due gruppi – una cinquantina di persone, forse più – che da mesi occupano l’edificio al civico 101: peruviani e romeni. Convivenza tutt’altro che solidale e pacifica.

"La coesistenza è pessima: dall’autunno a oggi abbiamo fatto una miriade di interventi" racconta una fonte di polizia. Movente dell’ultimo ’confronto’, l’assegnazione e la disponibilità delle stanze. Persone arrivano lì perché non possono, o non riescono più a pagare un affitto regolare. L’altra notte una 19enne e il fratello, 14 anni, hanno raggiunto i genitori già alloggiati nell’ex Hotel; è si è scatenata l’ennesima battaglia. Lei è stata ferita con una bottigliata, lieve la ferita un braccio. La polizia è dovuta arrivare in forze: sei volanti, di cui una in rinforzo da Sesto. Funzionario,ispettore, agenti hanno avuto il loro brutto daffare per entrare in quel caos, rissa in corso, in un mulinare di colpi e bastonate, luci fioche, ambiente degradato. Riportato un minimo di ordine, gli alloggiati sono stati evacuati.

C’era anche la Digos, dirigente in testa. Si è cercata la fantomatica pistola, uno dei coinvolti avrebbe sparato da un terrazzino che si affaccia su via Boccherini: peruviano, 29 anni, è tra i 4 denunciati per rissa. L’arma non è stata trovata. Né, a terra, sono stati repertati bossoli. Forse era una scacciacani. Forse. Dalle 23 alle 5 di ieri, dal primo allarme all’ultimo verbale redatto: a tanto sono stati obbligati i poliziotti. Tra i protagonisti della rissa, un peruviano 27enne: si era acquattato dietro alcune tubature. Identificato, aveva un ordine di carcerazione per evasione dagli arresti domiciliari. Da ’esperto’ in reati contro il patrimonio, ci ha provato fino all’ultimo: in Questura si è scambiato un paio di vestiti con un suo connazionale dalla vaga somiglianza. E’ finito a Sollicciano. Denunciati poi un 20enne colpito alla testa nella rissa (5 giorni), un 30enne trasportato a Careggi.

Perché non è tanto o solo lotta tra disperati in uno scenario fatiscente: c’è un racket dei subaffitti con i più inclini a delinquere che spadroneggiano sui più bisognosi e perbene. La Polizia non ha certificato l’esistenza di un racket. Ma ha pochi dubbi. Trovato anche un discreto ’arsenale’ di cellulari, pure nuovi, e altri oggetti di telefonia classificata alla voce "merce di dubbia provenienza".

L’Hotel Astor chiuse i battenti nel 2020, la pandemia dette il colpo di grazia e il tam tam ha orientato torme di disperati in via Maragliano, posti letto a pagamento...

I residenti attendono a gloria lo sgombero, che può essere eseguito solo previa richiesta della proprietà di rientrare in possesso del bene. Richiesta in procura: fatta. Ma c’è il problema del ricollocamento (dove?) dei ’soggetti fragili’ assistiti dai servizi sociali. I ’fragili’ non sono tutti i 50-60 di cui sopra: a novembre la Digos dopo un altro intervento appena poco meno pesante di quello di mercoledì notte, ha preparato una informativa. Nel documento trasmesso all’autorità giudiziaria risultano individuati i nuclei di disperati disponibili ad essere ’ricollocabili’. E pure quelli che non vogliono. Che delinquono e hanno trasformato l’ex Hotel in un’enclave a forte rischio.

Nell’attesa di un piano di ricollocamenti, lo sgombero non è stato disposto. Invece questo condominio va sciolto quanto prima, è l’opinione diffusa e qualificata di addetti ai lavori.

giovanni spano