La seconda maturità in era pandemica si è conclusa. Sgusciando silenziosamente fuori dall’aula della commissione o al massimo stappando una bottiglia di spumante all’uscita davanti ai propri familiari, anche i maturandi dell’istituto Federigo Enriques di Castelfiorentino hanno chiuso il loro ciclo di studi e possono godersi le vacanze. Nonostante l’ isolamento nei dieci giorni prima dell’inizio degli esami – per evitare contagi in vista della prova finale la scuola aveva attivato la didattica a distanza per tutte le classi quinte – la performance complessiva degli studenti di tutti gli indirizzi è stata molto buona: circa il 50% ha infatti ottenuto una valutazione eccellente da 80 a 100 centesimi. Su 252 studenti delle 13 classi quinte impegnati nella prova di maturità, 29 si sono diplomati con 100. Il numero più alto dei centisti, ben 12, è stato registrato al professionale alberghiero, seguito dal liceo scientifico con 7 alunni usciti con il massimo dei voti, quindi il tecnico agrario con 5, 3 i centisti al tecnico economico e 2 al professionale servizi commerciali. Ma c’è anche chi si è talmente distinto da meritare anche la lode: 5 a liceo scientifico, uno al tecnico agrario e uno al professionale alberghiero. Un risultato davvero importante.
La dirigente Barbara Degl’Innocenti saluta i suoi allievi augurando loro il meglio. "A tutti loro – dice – i complimenti della comunità scolastica e l’augurio, dopo le meritate vacanze, di una serena e felice realizzazione dei prossimi progetti di studio universitario o di lavoro". Per quanto riguarda la percentuale di promossi, bocciati e ‘giudizi sospesi’, i numeri dell’Enriques risultano in controtendenza rispetto a quelli degli altri istituti del territorio, dove l’anno pandemico ha fatto innalzare le percentuali di bocciati e rimandati. All’istituto valdelsano nell’anno del Covid è passato alla classe successiva il 71% degli alunni contro il 65,5% dell’anno pre Covid, mentre è stato respinto l’11%, rispetto al 14% dell’anno scolastico 2018-2019; i giudizi sospesi quest’anno sono stati il 17,5%, mentre l’anno prima della pandemia erano stati il 20,5%.
I.P.