Scuola, i presidi fiorentini: "Rientro con la mascherina? Speriamo di no"

Per l'associazione nazionale presidi, invece, andrebbe ripristinata. Ma da Firenze: "Non vogliamo vedere i nostri alunni imbavagliati e, fuori, il 'liberi tutti'. Se le regole ci devono essere, che siano omogenee"

Mascherine, un bambino a scuola (Fotogramma)

Mascherine, un bambino a scuola (Fotogramma)

Firenze, 12 luglio 2022 - “Un rientro a scuola con le mascherine? Speriamo di no…. Se poi ce ne sarà necessità, che non succeda come alla fine di quest’anno, quando la regola valeva praticamente solo per noi…”. I dirigenti scolastici fiorentini, pur consapevoli dell’attuale elevato numero di contagi, cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ed auspicano un “ritorno alla normalità”, soprattutto per “il bene dei ragazzi”. Da parte sua, invece, Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi, è per la linea dura: “La mascherina obbligatoria andrebbe ripristinata”. Una presa di posizione che, almeno a Firenze, non trova molte sponde.

Le mascherine ostacolano la socializzazione. È ora di superarle - il parere di Marco Menicatti, dirigente del comprensivo Barsanti - Vacciniamo i ragazzi in autunno, coi vaccini aggiornati, e sorridiamo liberi. A questo punto, bisogna convivere col Covid, ormai un’influenza endemica. I danni sociali della mascherina sono già evidenti. Io dico no”. “La scuola ha bisogno di ritrovare normalità - aggiunge Ludovico Arte, preside dell’Itt Marco Polo -. Premesso che da qui a settembre può succedere di tutto, mi auguro che almeno venga data libertà di scelta. Spero che insomma non ci sia l’obbligo. Far lezione con la mascherina è diventato veramente pesante”.

“Spero che la scuola non debba ripartire con mascherine e altre restrizioni - le parole di Francesca Cantarella, dirigente del comprensivo Vespucci -. I ragazzi hanno già pagato un prezzo altissimo. Certo, non bisogna abbassare la guardia. Se la scuola sarà chiamata ancora al sacrificio, risponderà sempre con serietà e con senso di responsabilità. Sarebbe però fuorviante rivedere i nostri alunni distanziati e imbavagliati e, fuori, il ‘liberi tutti’. Ci vuole buon senso”. Dello stesso avviso Osvaldo Di Cuffa: “Se ci sarà un ritorno generalizzato alla mascherina ci adegueremo. Ma non ci possono essere regole speciali solo per le scuole. Ci vuole omogeneità”.

A livello nazionale si ricomincia poi a parlare dei purificatori d’aria. Pochissime scuole li hanno acquistati. In questo senso, i pareri sono molto discordanti. “Insieme agli enti locali dovremmo pensare a realizzare dei veri impianti di purificazione. Credo che quelli di tipo domestico lascino il tempo che trovano”, osserva Di Cuffa. Ed Arte: “Lo farò non appena il Ministero certificherà l’effettiva efficacia di questi apparecchi, sui quali i pareri sono molto diversi. Siccome si tratterebbe di un investimento consistente, per ora aspetto. Dovrei infatti spendere almeno 50mila euro…. Ma finché non c’è certezza sulla loro efficacia…”. “Non ci penso proprio, a meno che non sia obbligato - non usa mezzi termini Menicatti -. Questi apparecchi servono solo là dove non c’è il naturale ricambio d’aria”.

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