Margherita Hack, l’astrofisica pop. Una vita per la scienza e per i diritti

Nel decennale dalla scomparsa, una giornata per ricordare la donna delle stelle e le sue molteplici attività. L’amica Maria Luisa Dalla Chiara: "Sapeva discutere concetti e problemi difficili in modo intuitivo".

Margherita Hack, l’astrofisica pop. Una vita per la scienza e per i diritti

Margherita Hack, l’astrofisica pop. Una vita per la scienza e per i diritti

Non è stata solo la signora delle stelle, la grande scienziata che ci ha insegnato ad amare l’immensità dell’universo, a credere nell’astronomia e a diffidare dell’astrologia. Margherita Hack è stata un alfiere, una paladina dei diritti civili, una divulgatrice e un esempio per le giovani generazioni.

Ed è in questa sua poliedrica veste che, nel decennale dalla scomparsa, viene raccontata oggi, in una giornata tutta dedicata alla grande astrofisica. L’appuntamento - dal titolo "Una vita per la scienza e per i diritti" - è alle 17.30 al Lyceum Club Internazionale, nell’ambito del Festival delle Associazioni Culturali, con la partecipazione di Ideerranti, Lyceum, Club per l’Unesco di Firenze, Case della Memoria. Tra i relatori ci sarà la professoressa Maria Luisa Dalla Chiara, che della grande scienziata è stata anche amica: "Insieme con Giuliano Toraldo di Francia ho avuto la fortuna di vivere una lunga e profonda amicizia con Margherita - anticipa –. Fin dai primi incontri io era stata colpita da alcune caratteristiche speciali della personalità della Hack. In particolare, dal suo modo di ragionare, in cui la chiarezza si univa alla profondità del pensiero, ma anche alla semplicità. Sapeva discutere concetti e problemi difficili in modo intuitivo, senza nascondersi mai dietro a tecnicismi. E, probabilmente, questa è stata anche la ragione della sua grande popolarità. Popolarità che qualche volta poteva sorprendere, perché chiaramente la figura di Margherita era lontanissima dagli stereotipi di successo propagandati dalla televisione italiana".

Lasciata Firenze e Arcetri, Margherita Hack si trasferisce a Trieste, dove nel 1964 diventa direttrice dell’Osservatorio Astronomico. Ma non perderà mai il suo accento e il suo essere fiorentina schietta, con tutti e per tutti.

"Negli anni ’80 e ’90 del Novecento Trieste aveva rappresentato un ambiente ideale per le attività di diffusione della scienza - continua Maria Luisa Dalla Chiara – , ma anche per incontri e ricerche transdisciplinari in cui scienziati si confrontavano con filosofi, scrittori, musicisti. Oggi, purtroppo, la realtà italiana è molto cambiata. Come sappiamo, le Università e molte istituzioni si sono burocratizzate in modo insopportabile. Possiamo immaginare come Margherita avrebbe reagito a situazioni di questo tipo. Lei che, con la sua

arguta razionalità, riusciva sempre, con poche parole, a smascherare tutte le assurdità che incontrava sulla sua strada. Oggi la sua presenza ci manca molto".

Olga Mugnaini