Marco Hagge, il mondo in una strada

Arte e dintorni

Hagge è stato uno dei più amati giornalisti Rai. Negli ultimi anni, con la sua rubrica della domenica – Bell’Italia - ci ha fatto conoscere monumenti, paesaggi, strade, panorami del nostro Paese e della nostra Toscana che nessun altro, con tanta sensibilità e proprietà culturale, aveva azzardato prima. Ora, libero da programmi perentori, riversando la sua salda cultura costruita alla Scuola Normale di Pisa, ci regala monografie di personaggi (Giovanni da Verrazzano) e di paesaggi (La strada infinita, Storie e percorsi nelle terre di Greve in Chianti). Quest’ultima opera (bilingue e presentata dal sindaco Paolo Sottani), tipograficamente impeccabile (Polistampa) si avvale di bellissime immagini del bravo fotografo Andrea Rontini.

Il testo di Hagge, per la sua leggerezza e la sua efficacia diventa un genere narrativo a sé: "A un centinaio di metri dalla piazza centrale di Greve, incassata nel fondovalle, nel punto probabilmente meno panoramico dell’intero comune, decolla la salita dell’antica via Figlinese, bianca e pedonalizzata, da quando il traffico si è spostato su quella nuova: chi abita nelle case che ci si affacciano, può permettersi il lusso di utilizzarla come un corridoio esterno per raggiungere gli orti-giardini che si trovano sul lato opposto (…) e chi avrà ancora la voglia e il fiato per arrivare fino al Passo di Sugàme, vedrà dispiegarsi, a chiusura del cerchio, l’intero crinale del Pratomagno". Scriveva molti anni fa Rodolico nel suo "Il paesaggio fiorentino": "Irraggiamento luminoso e sereno – alla campagna – della miracolosa città, il paesaggio fiorentino è figlio di Firenze. Che se per tutta la Toscana l’Uomo ha segnato col sigillo del proprio lavoro il paesaggio naturale, facendone qualcosa di nuovo e di vivo, un paesaggio umano, nei colli fiorentini lo sforzo appare teso a tal punto, che ben pochi riscontri trova sulla Terra".

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