PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Studenti pro Palestina, alta tensione per il corteo a Firenze. E intanto il sindacato denuncia: "Bullizzati i figli degli agenti"

Centri sociali, antagonisti, studenti : appuntamento alle 18 davanti al consolato Usa. Il Coisp mette in guardia: "Insulti via social ai familiari dei poliziotti, serve vigilare"

Manifestazione contro la guerra a Firenze (New Press Photo)

Manifestazione contro la guerra a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 2 marzo 2024 – L’appuntamento è per oggi alle 18 davanti al consolato americano. Ci devono essere tutti: centri sociali, antagonisti, collettivi di studenti e sindacato. E questo l’ordine fatto passare dagli organizzatori della manifestazione nei gruppi social, nelle chat, nelle scuole. Le immagini degli scontri e delle manganellate andate in scena venerdì scorso, proprio a pochi passi dalla sede Usa, sono difficili da dimenticare. La montagna di polemiche, le informative in parlamento, la ramanzina del Capo dello Stato, gli strafalcioni di alcuni politici locali sono come una nube carica di pioggia, pronta a sfogarsi (di nuovo) sulle bandiere della Palestina.

E in questo clima un nuovo corteo si muoverà al grido di "Palestina libera" per lungarno Corsini, girerà all’altezza di ponte Santa Trinita, intonerà cori in Piazza dei Frescobaldi, marcerà in via Maggio e, verso le 20 e 30, concluderà in piazza Santo Spirito. Questo è il percorso ufficiale, autorizzato dalla questura di Firenze, che si aspetta un’adesione di circa 600/700 persone.

Tanti giovani del collettivo K1 (liceo Macchiavelli–Capponi), del collettivo Col.Pa (liceo Pascoli), del collettivo Articolo 21 (liceo Agnoletti), ma anche universitari di Studenti Medi e Studenti di Sinistra, qualche antagonista che orbita vicino all’universo anarchico, e i membri del sindacato Sì Cobas. Sarà una giornata ad alta tensione, e sui social le sigle organizzatrice fanno girare la loro ’chiamata alle armi’: "Dopo la partecipatissima assemblea pubblica (mercoledì ndr ), arriva il secondo momento in risposta ai manganelli del 23 febbraio", si legge nei post. "Torniamo al consolato Usa, torniamo dove i manganelli hanno cercato di fermarci, di farci paura – continua –. Torniamo al grido di ’Palestina libera’, con ancora più rabbia. Perché non possiamo rimanere a guardare mentre Israele uccide il popolo palestinese con la fame, con la sete e con le bombe".

Gli agenti in tenuta antisommossa saranno diverse decine, spiegano fonti ben informate, e si cercherà di adottare un approccio più temporeggiante. Nel frattempo, la procura di Firenze sta effettuando ulteriori accertamenti per capire se l’operato di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine è rimasto dentro il confine del legittimo uso della forza o è andato oltre. La Digos ha già segnalato alla procura i primi cinque manifestanti. Si tratta di soggetti, tutti maggiorenni, che orbitano nell’area del sindacato Sì Cobas o dei Collettivi studenteschi. Persone denunciate per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, di danneggiamento e deturpamento di cose altrui, nonché per violazione dell’articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, atteso il mancato preavviso nei termini di legge. "C’è molta preoccupazione su tutto il territorio", ha ammesso anche Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia Sap. Mentre Domenico Pianese, segretario generale del sindacato della polizia Coisp, ha fatto emergere un lato preoccupante dell’intera vicenda: "Nel corso della visita al reparto mobile di Firenze e alla questura di Pisa abbiamo appreso che i figli di alcuni dei nostri colleghi stanno ricevendo continui insulti sui social network e fuori dalle scuole, dove vengono accusati dai propri compagni di scuola di essere ‘figli di sbirri manganellatori’". Alcuni di loro "hanno smesso di andare a scuola per alcuni giorni - conclude Pianese –, hanno paura. Questo non va bene".