
di Stefano Brogioni
FIRENZE
La scure del covid si è abbattuta sull’hotel Basilea. La gestione della struttura ricettiva del centralissima via Guelfa è stata sfrattata per via della morosità accumulata da un anno e mezzo a questa parte: con l’arrivo della pandemia, la società conduttrice dell’attività, la Marle srl, non ha più versato il canone mensile. E i proprietari, la Guelfa 41, hanno avviato un’azione legale contro. Vincendola.
Ieri mattina, è stata eseguita l’ordinanza del giudice Maria Filomena De Cecco, nonostante nell’albergo vi fossero una settantina di turisti alloggiati. Ospiti che, non senza stupore e qualche difficoltà, sono stati trasferiti in un’altra struttura ricettiva, messa a disposizione dalla proprietà del "Basilea", l’hotel Corona. I legali della Marle, gli avvocati Annamaria Gallo e Vincenzo D’Ercole, avevano tentato, prima dell’esecuzione, di riuscire almeno a strappare una proroga a dopo le festività natalizie.
Niente da fare. "Andrà avanti la causa", si limitano a commentare gli avvocati.
Ma quello di ieri mattina, non è il “solito“ sfratto. E’ la prova degli effetti del coronavirus sull’economia cittadina.
La Marle srl era entrata al Basilea nel marzo del 2014, stipulando un contratto con la proprietà della durata di dieci anni.
Ventisemila euro al mese, 321mila euro all’anno (più Iva) di affitto che fino al marzo del 2020 era stato sempre puntualmente versato. Anzi, nel 2019, la gestione avevano avviato anche lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme di legge che avevano portato ad un accordo di riduzione del canone.
Con il lockdown, è cambiato tutto. La chiusura totale, la riapertura, ma con il lavoro sparito. Quelli del ’Basilea’ non hanno più pagato l’affitto dal giugno 2020. La proprietà si è rivolta al tribunale.
Il giudice ha ordinato il rilascio dell’immobile. Dopo un primo accesso dello scorso primo dicembre, ieri è tornato l’ufficiale giudiziario, per l’esecuzione.
"Mai successo neanche in situazione normale che ci sia la forza pubblica in tempi così stretti per di più in una situazione pandemica quando al tribunale di Firenze ci sono quasi 4000 casi di sfatto fermi - scrive in una mail il manager dell’hotel, Ismail Velaj - . Sappiamo che siamo nel torto perché da un po’ non stiamo pagando il canone d’affitto, ma sicuramente non per scelta nostra ma perché siamo stati in trattativa con la proprietà ma loro non hanno accettato nessuna proposta. Siamo una delle poche strutture che paghiamo un affitto spora il valore del mercato e questo ci ha sempre messo in difficoltà ma tuttavia abbiamo sempre pagato fino alla prima chiusura covid, nel marzo 2020".
Ieri mattina, dopo colazione, i clienti dell’hotel sono stati informati di quello che stava accadendo. Le camere sono state aperte, chiuse e “congelate“, un custode accompagnerà ogni cliente a riprendersi le proprie cose. E la ripresa, quella globale e complessiva, è ancora un miraggio.