
Lungarno Acciaiuoli
Firenze, 22 luglio 2020 - La nuova vita di Lungarno Acciaiuoli, ripavimentato in pietra e pronto all'inaugurazione di stasera, coincide con una maxi pedonalizzazione di uno dei tratti più suggestivi dei lungarni di Firenze, quelli che racchiude gli Uffizi e Ponte Vecchio. Da settembre, conclusa l'istallazione della segnaletica per la nuova viabilità (con tanto di campagna d'informazione), stop alle auto in uno dei tratti più suggestivi della città, da lungarno Anna Maria Luisa de' Medici a lungarno Acciaiuoli compresi, fino cioe' all'incrocio tra via Tornabuoni e ponte Santa Trinita. Una riduzione per la viabilita' del centro, visto che di li' passeranno solo i residenti e i mezzi autorizzati (ad esempio quelli dei turisti che pernottano in centro, oppure il carico e scarico merci nella finestra concessa al mattino), con le vetture che, in uscita dal centro, da via Por Santa Maria saranno obbligate alla svolta a sinistra sul lungarno Archibusieri, la via che costeggia gli Uffizi. Il tratto sarà aperto solo a questa fattispecie, perché per il resto seguirà i dettami tipici delle pedonalizzazioni. "Crediamo che il modo migliore per valorizzare il lungarno sia quello di pedonalizzarlo", sottolinea il sindaco, Dario Nardella. "Lo facciamo innanzitutto per tutelare meglio il patrimonio storico-artistico e il contesto architettonico, quindi gli Uffizi e il Corridoio Vasariano. Prima del covid, infatti, passavano da lungarno Acciaiuoli e da sotto il Vasariano 8.000 veicoli al giorno: automobili, camion e, per il 60%, motorini. Oltre 2,5 milioni di mezzi all'anno nel lungarno piu' importante" di Firenze "e forse nel tratto lungo fiume piu' importante al mondo. Ecco, credo sia venuto il momento di voltare pagina".
Per Nardella è tempo di "completare l'opera delle grandi pedonalizzazioni cominciate con piazza Duomo e via Tornabuoni, con un progetto per una pedonalizzazione che va da lungarno de' Medici fino a ponte Santa Trinita". Con la pedonalizzazione, spiega nel dettaglio l'assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti, "dal 1° settembre partirà anche la nuova viabilità per collegare le varie zone della città, le sue ztl, in particolare la A e la O. Per raggiungere l'Oltrarno, quindi, la viabilita' principale resta sempre" la direttrice "lungarno Torrigiani, via dei Bardi, borgo San Jacopo, quella cioé che e' stata l'alternativa in questi mesi di lavori" su lungarno Acciaiuoli, "che ha funzionato estremamente bene". Piazza Pitti, in questo senso, continuerà con la stessa disciplina, con l'asse aperto in uscita per i residenti (Ztl O e A) dell'Oltrarno e gli autorizzati. Sempre per arrivare in Oltrarno, Palazzo Vecchio ha pensato al 'piano B': partenza da corso dei Tintori, per poi percorrere un semicerchio del centro cosi' da immettersi su ponte alla Carraia da dove sarà possibile attraversare l'Arno. "Girando largo", dice Giorgetti, ovvero passando per via dei Benci, via Verdi, via Sant'Egidio, via Bufalini, via de' Pucci, San Lorenzo, via del Melarancio, piazza dell'Unita', piazza Stazione. Da li' tornare verso il fiume risalendo via della Scala, svoltando in via dei Fossi, piazza Goldoni che immette sul ponte. Con la pedonalizzazione di lungarno Archibusieri, infine, piazza dei Giudici diventera' una sorta di rotonda: e' da li' che le auto potranno tornare indietro ed uscire.
La pedonalizzazione del tratto storico dei lungarni di Firenze è una scelta "non facile" perché "sicuramente ci saranno delle polemiche", ma "à una decisione epocale": così si tutela "un patrimonio unico al mondo". Lo sottolinea il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, nel corso della conferenza stampa convocata dal Comune per la fine dei lavori su lungarno Acciaiuoli. Dopo l'incidente di un anno e mezzo fa, quando un tir in manovra andò a sbattere sul Vasariano, "abbiamo installato dei sensori per registrare le vibrazioni e abbiamo visto che effettivamente" il passaggio "di 8.000 veicoli al giorno, di cui oltre il 70% sopra i limiti di velocità, causano delle micro fessure". Una situazione, aggiunge il direttore, "estremamente preoccupante" che "avrebbero richiesto sul Vasariano lavori strutturali ogni cinque, dieci anni". Grazie a questa misura del Comune, "che ringrazio veramente, questi tesori unici saranno protetti per i secoli a venire. Si tratta di un dono all'umanita'".