
L’ordinanza del giudice. Sulle chat degli onorevoli deciderà il Parlamento
FIRENZE
Il processo Open prende la strada di Roma. Come da copione, il gip Sara Farini girerà alla giunta per le autorizzazioni di Camera e Senato la richiesta dei pm Luca Turco e Antonino Nastasi di sequestrare nuovamente le conversazioni via chat degli imputati del procedimento che oggi siedono in Parlamento (Matteo Renzi al Senato e Maria Elena Boschi alla Camera dei Deputati), dell’ex onorevole Luca Lotti e dell’ex tesoriere del Pd (estraneo al processo) Francesco Bonifazi.
Si tratta di materiale già oggetto del braccio di ferro in Cassazione e alla Corte Costituzionale. Secondo la giudice, in precedenza era stato acquisito illegittimamente, ovvero senza passare dal Parlamento. I pm sono però tornati alla carica, cercando di ottenere quel materiale attraverso la via indicata dalla Consulta ritenendolo fondamentale per sostenere le accuse di finanziamento illecito ai partiti contestati a Renzi e agli altri membri della fondazione che finanziava la Leopolda e, secondo la procura, ha sostenuto anche la scalata della “corrente renziana“ dentro al Pd.
Si va incontro a un’inevitabile frenata del processo: il giudice (a cui spetta il compito dell’invio degli atti) ha fissato la prossima udienza il 4 aprile dell’anno prossimo, con l’auspicio che nel frattempo si sia definita la discussione politica sul tema dell’autorizzazione a procedere.
"Ennesima puntata dell’udienza preliminare Oprn. La Gup ha detto che i sequestri di corrispondenza fatti dal Pm Turco erano Illegittimi. Tanto per cambiare. Quindi ennesima vittoria nostra, ennesima sconfitta dei Pm di Firenze. Una vicenda sempre più incredibile", ha commentato Renzi, ieri mattina per la prima volta assente dell’aula del palazzo di giustizia di Novoli dove, dall’aprile del 2022, si sta celebrando l’udienza preliminare.
Due i filoni: quello in cui c’è Renzi (con l’avvocato Alberto Bianchi, Marco Carrai, Maria Elena Boschi e Luca Lotti), riguarda i finanziamenti incamerati da Open nel periodo di attività. Nell’altro filone è invece contesta la corruzione è riguarda Lotti, Bianchi e alcuni big dell’imprenditoria come Toto e British American Tobacco: secondo l’accusa, avrebbero beneficiato di leggi favorevoli in cambio del sostegno a Open.
ste.bro.