L’ok di Enac alla rinascita di Peretola risveglia subito la polemica dei contrari

Festeggia il governatore Giani per il primo via libera alla pista ‘obliqua declinata’ da 2.200 metri. Mentre Nardella aspetta. Parte subito col controcanto il sindaco di Sesto: "Siamo sempre stati contrari, confermiamo la nostra posizione politica"

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di Ilaria Ulivelli

La notizia è freschissima, ma la reazione politica arriva istantanea. Lunedì scorso il consiglio d’amministrazione di Enec, l’ente nazionale per l’aviazione civile, ha dato il via libera alla nuova proposta che dà prospettive di sviluppo all’aeroporto Vespucci. E’ arrivato il sì alla trasformazione della pista dello scalo che potrà essere ’obliqua declinata’, lunga 2.200 metri. Addio dunque per sempre alla parallela convergente da 2.400 metri.

A notizia nuova, insomma, si sente già nell’aria l’odore di vecchie polemiche. Che, per carità, pur messe in cantiere, non tarderanno a travolgere neppure questo tentativo di nuova vita dell’aeroporto di Peretola.

Il primo ad alzare la mano è il sindaco di Seto Fiorentino Lorenzo Falchi. Che parte a tavoletta. "La posizione politica di Sesto è nota: da sempre, nel mio mandato, abbiamo ribadito la contrarietà all’ampliamento dell’aeroporto, che rimane. Come sempre studieremo dal punto di vista tecnico, quando ci saranno dati e documenti a disposizione, quello di cui entreremo in possesso per una valutazione tecnica che, ripeto, è diversa da quella politica".

Insomma, tutto nuovo ma nulla di nuovo. Eppure la svolta sarebbe una di quelle epocali dopo l’ultima dolorosa bocciatura del masterplan.

Ora Toscana Aeroporti, la spa che gestisce lo scalo, dovrà presentare il nuovo progetto. Per un’operazione complessiva da 400 milioni di euro, con garanzia di copertura finanziaria con contributo statale, richiedendo al Ministero Infrastrutture e trasporti il trasferimento delle somme residue rispetto a quelle già in bilancio Enac sino alla partecipazione di 150 milioni.

Questa volta non festeggia anzitempo neppure il sindaco di Firenze Dario Nardella, che da sindaco metrpolitano avrà il suo bel daffare per arrivare in fondo mettendo tutti (?) d’accordo. "Non è opportuno fare dichiarazioni ora – dice lapidario – Diamo tempo a tutti i sindaci di vedere nel dettaglio il progetto per fare valutazioni condivise. Prima di fare commenti è necessario un incontro con il presidente Giani e gli altri sindaci".

Ma evidentemente qualcuno si è già messo avanti.

La pista della rinascita di Peretola, avrà due chilometri d’asfalto speciale nuovo, mentre i 200 residui li prenderà dalla pista attuale (nella sua parte finale). Insomma 2.200 metri sono sufficienti a mettere la pista in sicurezza.

Per cercare di impattare meno sull’ambiente e di evitare le cicliche chiusure per vento e nebbia, la pista sarà declinata rispetto all’asse autostradale. Mentre gli aerei in fase di partenza e atterraggio si inseriranno in un cono di volo perimetrato dall’Oasi di Focognano e dalla sede di Case Passerini.

Ma tra vari mal di pancia, qualcuno che festeggia c’è.

Il governatore toscano Eugenio Giani: il suo impegno per arrivare a questo risultato è stato totale. "Questa soluzione, come ho già detto tante volte, consente il binomio vincente di sicurezza e rispetto dell’ambiente".

E’ stato costante il lavoro portato avanti dalla Regione in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e trasporti. Anche Giani già sa che sarà quasi impossibile azzerare il il volume delle polemiche: "Ormai ci sono posizioni sedimentate da decenni – dice – Il problema è che non si può restare paralizzati ad aspettare che qualcuno cambi idea perdendo il treno dello sviluppo. E questa è la soluzione che consentirà di fare il salto di qualità".

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