Loggia Isozaki, il grande freddo La pietra tombale del ministro: "L’alternativa? Lo dirà la città" Nardella: "Non certo due fioriere"

Sangiuliano, sipario sulla pensilina: "Se era così bella perché in 23 anni non è mai stata fatta?". Il sindaco attacca il governo sulla gru agli Uffizi: "Tra poco sarà tutelata dalla Soprintendenza..."

di Olga Mugnaini

Il mega cantiere degli Uffizi fa un importante passo avanti e un altro indietro.

Nel giorno della consegna delle storiche Poste Reali, rimesse a nuovo e pronte a diventare un ristorante di alta cucina italiana, arriva di fatto il de profundis per la Loggia Isozaki. Prevista per l’uscita del museo su piazza Castellani, era già stata finanziata dal precedente governo con 12 milioni di euro. Ma il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ieri al suo debutto istituzionale a Firenze, più che la prima pietra della tanto discussa “pensilina“ pare averci posato sopra la pietra tombale.

"La domanda di buonsenso, quella che si farebbe il buon padre di famiglia è: quello che andava bene 23 anni fa è ancora utile oggi? - ha detto Sangiuliano–. Non ho una risposta a questo. E poi voglio domandare: in quanto tempo è stato fatto il Golden Gate a San Francisco? In quanto tempo è stato fatto il ponte che collega Copenhagen con la Svezia? Ve lo dico io: quattro anni. Allora mi chiedo: perché la Loggia Isozaki, se era così bella e importante, non è stata fatta in 23 anni? Credo che noi dobbiamo affrontare questa questione senza pregiudizi. Io non ho un’idea, voglio ascoltare gli esperti, coordinarmi con la Regione, con il Comune e soprattutto con i cittadini di Firenze, perché poi il destino di una cosa così importante la devono determinare loro".

Il ministro ha ricordato che in tre mesi dal suo insediamento non si poteva realizzare quello che per decenni è rimasto al palo. Ma promette che il suo impegno sarà massimo e che una volta al mese verrà in città. "Al di la delle polemiche che ci dobbiamo lasciare alle spalle - ha concluso –, ora è il momento di guardare al futuro e di risolvere i problemi".

Ma i problemi sono invece nel piatto. Perché sui ritardi anche Nardella ha avuto qualcosa da dire. Quella gru nel piazzale gli Uffizi, ad esempio, che si avvia a diventare “maggiorenne“, e che ha visto passare governi di destra e di sinistra: "Faccio fatica a spiegare ai fiorentini che non spetta a me toglierla – ha ironizzato il sindaco –, senza contare che magari tra un po’ nascerà un comitato pro-gru, col rischio poi che la soprintendenza ci metta il vincolo perché nel frattempo è diventata un manufatto “storico“".

C’è poi la querelle sulla Loggia Isokazi che brucia, che frattempo ha incassato un altro accorato appello al salvataggio da parte dell’ordine degli architetti fiorentini: "Il governo ha cambiato idea? Bene, ma su una cosa così importante non si può proponendo soluzioni superficiali e abbozzate. Accettiamo la sfida, ma deve essere seria. Se il ministro metterà sul tavolo una proposta su cui poter lavorare noi la analizzeremo, ma se si continua a parlare di piante e fioriere al posto di Isozaki penso sia offensivo".

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