Loggia Isozaki, il niet di Sgarbi: "Non si farà". E Uffizi "aperti anche a Natale"

Dopo il ministro anche il sottosegretario ’contro’ il direttore Schmidt. "Fatti due mandati è scaduto, come i grillini"

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt

Firenze, 7 novembre 2022 -  Vittorio Sgarbi mette una pietra tombale sul progetto della loggia Isozaki. "Non si farà", dice il sottosegretario alla Cultura. Sono ultimative le parole del critico d’arte che ha condiviso la questione con il ministro Gennaro Sangiuliano. "Non c’è nessuna polemica, la linea del governo è decisa: non si buttano soldi su un progetto vecchio, incredibilmente costoso e invasivo", incalza.

Eppure il sindaco Dario Nardella è convinto del contrario. E cioè che si debba dare attuazione a un concorso internazionale che l’architetto Arata Isozaki ha vinto nel 1999 (insieme ad Andrea Maffei) "altrimenti perderemmo anche di credibilità".

Tra l’altro nell’agosto 2020, l’allora ministro della Cultura Dario Franceschini aveva rifinanziato l’intera operazione Uffizi con 12 milioni di euro. Ma secondo Sgarbi della questione "non c’è più nemmeno da discutere: capitolo chiuso". "Noi siamo i committenti e decidiamo cosa realizzare, se c’è il vincitore di un concorso è legittimo e giusto che venga pagato, e così faremo. Ma non siamo obbligati a fare un progetto che l’architetto non vuole cambiare", s’infervora Sgarbi.

Ma quindi cosa sarà del futuro degli Uffizi? Bisognerà dare dignità all’uscita su via dei Castellani, dire addio alla gru del cantiere che campeggia dal 2007. "Sicuramente lo faremo, all’interno degli Uffizi ci sono validissimi architetti che potranno realizzare un progetto semplice, un’uscita con una piccola pensilina in linea con la tradizione: non si buttano soldi per un’opera faraonica orribile, li investiamo in progetti utili e per l’assunzione di personale – va a ruota libera il sottosegretario –. Ho spiegato al ministro che anche Franco Zeffirelli e Oriana Fallaci erano contrari alla loggia di Isozaki, e finché saremo al governo non si farà".

Dunque ottimizzare le risorse per assumere personale. Il problema del sottodimensionamento degli organici era emerso la scorsa settimana quando Sangiuliano aveva fortemente criticato la chiusura degli Uffizi il 31 ottobre, nel ponte di Ognissanti. Il direttore degli Uffizi Eike Schimdt è sicuramente favorevole alla linea aperturista, ma quando il governo ha bloccato il pagamento degli straordinari non è stato più possibile. Sangiuliano intende assumere "giovani, nativi digitali che hanno una formazione universitaria importante".

E proprio sul tema delle aperture Sgarbi dice che gli unici giorni di chiusura previsti sono il 25 dicembre e il primo gennaio, "ma in previsione vorremmo aprire anche in quelle date, magari con turni straordinario pomeridiani". Quanto al direttore Schmidt Sgarbi ha sottolineato che non potrà proseguire. "Il concorso è già stato fatto, lui dopo due mandati non è più rinnovabile". E Sgarbi, poi, chiude con una battuta politica, "come i grillni".

Ilaria Ulivelli

 

 

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