GIOVANNI MORANDI
Cronaca

Loggia di Isozaki Una bella idea Basta indecisioni

Giovanni

Morandi

Un modo di dire rende l’idea di quel che tante volte capita a Firenze, città dai tempi lentissimi e discussioni interminabili: “La fai così lunga che mi è già passata la voglia”. Ci sono cose che non è solo bello fare, ma è bello farle presto, perché il tempo di attesa tra immaginarle e realizzarle provoca un disagio che svanisce solo dopo che l’idea diventa realtà. La situazione dei tempi lunghi si presenta ogni volta che compaiono i guastatori palesi o occulti, tipologia autoctona ben radicata, ovvero quelli che dicono: sì però. E in genere sono quelli che le idee non riescono ad averle ma in compenso quelle degli altri le vogliono diverse da quelle che sono. E fra le tante idee che ci riscaldano l’animo la più bella, la più eccitante, la più innovativa è quella che riguarda la Loggia Isozaki, partorita oltre un paio di decenni, ma ancora nei cieli. E’ una struttura che ricorda i gazebo sulle spiagge, fatta con quattro sostegni, chiamiamoli pure pali, e una copertura semplicissima. Quattro linee rette, nessuna curva, ovvero quella stessa semplicità di cui è fatta Firenze. L’idea è eccitante perché magari scandalizza, ma crea anche una vertigine il pensare che nel cuore dei palazzi simbolo del Rinascimento possa ergersi quella capanna, che rammenta la natività del Botticelli, che si mostra in modo umile, gentile, educato, orientale, sottovoce, che pare volersi scusare, e che per questi motivi è in armonia con il contesto. Una capanna fatta di ferro e di aria. Di ferro e di vento, direbbe Renzo Piano. Una capanna trasparente eppure presente, che non rinuncia a se stessa ma è ispirata dalla leggerezza che ha la Loggia dei Lanzi. La loggia di Isozaki segnerà il confine tra il nostro passato e il nostro futuro.