
di Olga Mugnaini
Matthew Barney e Shirin Neshat. Si apre e si chiude nel segno di questi due straordinari artisti la 14ª edizione dello Schermo dell’arte - Festival di cinema e arte contemporanea. Mercoledì prossimo il festival si apre infatti al Cinema La Compagnia con ’Redoubt’ di Matthew Barney ; mentre Shirin Neshat, presente in sala, lo chiuderà domenica 14 novembre con il suo ’Land of Dreams’ diretto con il marito Shoja Azari.
Il Festival si svolgerà in forma ibrida, in presenza a Firenze alCinema La Compagnia e alla Manifattura Tabacchi dal 10 al 14 novembre, e online fino al 21 novembre.
Tra gli ospiti del Festival anche gli artisti e artiste Oliver Laric, Rä di Martino, Iván Argote, M+M, Sara Sadik, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi, Caterina Erica Shanta, il curatore Luca Lo Pinto, la storica dell’arte e curatrice Valentina Tanni, il botanico e saggista, Stefano Mancuso, Julian Ross Programmer dell’Iffr (International Film Festival Rotterdam), Etienne Bernard Direttore del Frac Bretagne, il curatore Stefano Collicelli Cagol, la curatrice Ilaria Mancia, il curatore Alessandro Rabottini, la curatrice Paola Ugolini, il curatore Samuele Piazza, la curatrice Sofia Lanusse.
In programma 42 tra film e opere: oltre a quelli di Shirin Neshat e Matthew Barney, ci saranno anteprime mondiali e nazionali di film realizzati da artisti internazionali, tra cui Rä di Martino, Renzo Martens e Iván Argote; il Focus dedicato all’artista austriaco Oliver Laric; i film di Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi e Caterina Erica Shanta, prodotti tramite la campagna di crowdfunding Artists’ Film Italia Recovery Fund promossa dallo Schermo dell’arte a maggio 2020.
E ancora documentari che raccontano l’amicizia del regista Alain Fleischer con Christian Boltanski, il grande artista francese scomparso lo scorso luglio; la carriera iniziata a 80 anni di Bill Traylor, uno degli artisti afroamericani più importanti del XX secolo; la vita di uno dei principali esponenti dell’Espressionismo astratto, il pittore statunitense Clyfford Still; un omaggio alle figure femminili che hanno contribuito a rendere celebre la scuola del Bauhaus, sede dell’avanguardia e fondamento dell’architettura moderna, sottolineando il potenziale innovativo apportato dalle donne; il film con il backstage dell’opera barocca Les Indies Gallants di Jean-Philippe Rameau che ha visto al debutto alla regia il noto artista francese Clément Cogitore che ha coinvolto ballerini e coreografi hip hop dalla banlieu parigina mostrando come un brano composto nel 1735 possa ancora parlare alle generazioni più giovani.