Liti tra vicini, quando la vita di condominio è un incubo: ma ora ci pensa il 'paciere'

Cresce il numero di quanti si rivolgono all'Organismo di conciliazione Firenze per ricomporre diverbi. In città arriva il 'facilitatore'

Un'immagine generica di lite tra vicini di casa

Un'immagine generica di lite tra vicini di casa

Firenze, 7 febbraio 2019 - Dai rumori molesti alle tabelle millesimali, dalla manutenzione delle parti comuni fino all'abbaiare del cane e alla raccolta differenziata dei rifiuti: sono tante le cause che possono provocare una lite condominiale destinata a sfociare in una causa e a determinare una difficile convivenza all’interno di un condominio. Per questo Confamministratori lancia la figura del ‘paciere’, colui che ha l'arduo compito di riportare la pace tra gli inquilini. In Italia secondo le ultime stime ci sono 2 milioni di cause pendenti. Proprio per evitare lunghi e dispendiosi procedimenti civili, cresce il numero di quanti si rivolgono all’Organismo di conciliazione Firenze (Ocf) per ricomporre il diverbio.

I dati relativi al 2018 dichiarati dai responsabili Ocf indicano un totale di 320 procedure di mediazione depositate in materia condominiale (contro le 269 del 2017), di cui il 52% si è chiuso arrivando a un accordo. «Sono quasi 500mila gli italiani che si stanno sobbarcando una causa civile derivata da contrasti condominiali e da liti tra vicini di casa (circa il 10% sul totale). Se a questo sommiamo le cause che riguardano gli sfratti, a livello numerico i procedimenti civili legati alla casa si collocano al terzo posto per numero di persone coinvolte (il 16,2% del totale), dopo le cause del lavoro e di famiglia (rispettivamente 21,8% e 39,5%) - spiega il presidente di Confartamministratori, Alessandro Ferrari -. Per questo come associazione insieme ad Ocf abbiamo messo a punto una soluzione che permettesse di portare a soluzione queste controversie in tempi rapidi evitando l’aggravio di costi a carico dei condomini e abbiamo dato vita a “Condominio facile”, che prevede l’ausilio della figura di un facilitatore, cioè un professionista qualificato e formato che ha il compito di facilitare il dialogo tra le parti, ristabilire le relazioni e porre le condizioni per il raggiungimento di soluzioni condivise prima di arrivare all’assemblea condominiale».

Confamministratori ha buttato giù anche ‘Il decalogo delle controversie’. Di seguito  i dieci motivi più ricorrenti alla base dei litigi tra vicini.

1. Le cosiddette “immissioni”, ovvero i rumori e odori provenienti da altri appartamenti. Il classico ticchettio di scarpe femminili a tutte le ore, gli odori di bruciato o di fritto, lo spostamento di mobili a tarda ora sono casi tipici di questo genere di motivazione. 2. L’apposizione in aree comuni, vale a dire la collocazione in ambito condominiale di oggetti e mezzi di un singolo condomino. Quale esemplificazione: la fioriera attaccata al muro, l’automobile parcheggiata in uno spazio non autorizzato nel garage condominiale. 3. I rumori in cortile, in particolare il gioco dei bambini. In un’epoca di demografia a quota zero, le voci infantili sono, purtroppo, sempre meno tollerate. 4. L’innaffiatura di piante e balcone, nel caso in cui il flusso idrico investa pesantemente gli spazi sottostanti, appartenenti ad altri condomini. 5. Il rapporto con gli animali domestici, soprattutto quando si trovano in ascensore o nel giardino condominiale. 6. Le liti che riguardano, a vario titolo, l’esterno del condominio: il bucato in evidenza o gocciolante, i mozziconi gettati dalla finestra, lo sbattimento di tovaglie. 7. Scelte fatte da un singolo condomino senza tener conto dell’interesse altrui e in barba all’approvazione degli altri. Esempio il tinteggiare le pareti esterne con colori difformi da quelli originali, montare complete verande, chiudendo, di fatto, il balcone ottenendo una nuova stanza. 8. Spese ritenute non opportune. Esempio ci sono alcuni che ritengono vada fatta una determinata spesa per comprare, riparare, una determinata cosa ed altri, invece, che ritengono tale spesa sia uno spreco di danaro. 9. Non rispettare la raccolta differenziata. Anche questa, ultimamente, è diventata una delle cause di litigio. Anche perché, molto spesso, se non viene rispettata la raccolta differenziata viene sanzionato l’intero condominio. 10. Utilizzare gli spazi comuni come cosa propria. Si perché capita anche questo nei condomini, alcuni ritengono che occupando un certo posto (auto ad esempio) per molto tempo, pur non essendo il loro, ritengono che sia il loro di diritto.  

 

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