L’inseguimento in San Marco. Il sindaco di San Casciano blocca il ladro e lo fa arrestare

Ciappi ha scoperto un topo d’auto che stava frugando nell’abitacolo. Durante la fuga il balordo ha fatto cadere a terra la compagna. Recuperata la fascia tricolore: "Grazie alla polizia".

L’inseguimento in San Marco. Il sindaco di San Casciano blocca il ladro e lo fa arrestare

L’inseguimento in San Marco. Il sindaco di San Casciano blocca il ladro e lo fa arrestare

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Il sindaco insegue il topo d’auto, lo blocca e consente alla polizia di arrestarlo. Ricorda molto l’impresa di Dario Nardella, lanciato a placcare gli imbrattatori di Palazzo Vecchio, ma stavolta il protagonista è un suo collega della cintura metropolitana.

Si tratta del primo cittadino di San Casciano, Roberto Ciappi, protagonista, suo malgrado, assieme alla fidanzata, dell’inseguimento di un ladruncolo che gli era appena entrato nell’abitacolo della sua Jeep. E’ successo in via Lamarmora, zona piazza San Marco. L’uomo, marocchino, 22 anni, è stato arrestato dale volanti per rapina impropria: nel tentativo di divincolarsi, ha fatto cadere a terra la compagna di Ciappi, senza conseguenze. Addosso aveva anche un coltello e della refurtiva, provento, probabilmente, del saccheggio di qualche altro abitacolo. Oltre alla fascia da sindaco appena messa in tasca. "Devo ringraziare la questura per la rapidità dell’intervento", dice Ciappi, che dopo la disavventura - a lieto fine - ha incontrato il questore Maurizio Auriemma e il capo di gabinetto Alfonso Di Martino. Una telefonata anche del sindaco Nardella. Furti con danni alle auto e spaccate alle vetrine dei negozi sono l’emergenza del momento: azioni di basso profilo criminale ma fastidiose per i disagi (anche economici) che arrecano.

Le volanti nella nottata di venerdì hanno bloccato e denunciato un altro marocchino, di 35 anni, all’atto di scassinare, con delle tronchesi, il ristorante “Rosso Crudo“ di via dei Servi. Addosso, aveva un telefonino risultato rubato la notte precedente in un altro locale, il bar Arcobaleno di via Alamanni, anch’esso forzato, e un paio di jeans con la placca antitaccheggio.