L’importanza degli sguardi

La comunicazione tramite sguardi è essenziale per relazioni autentiche e significative, trasmettendo emozioni e intenzioni. Senza di essa, la comunicazione risulta inefficace.

Il continuo parlarsi attraverso mail, cellulari e altro, ci fa ormai credere che si possa comunicare senza guardarci negli occhi. Niente di più sbagliato. Lo sguardo infatti è parte fondamentale della nostra relazione con gli altri è un potente elemento di comunicazione che spesso usiamo senza rendercene conto. Manifestiamo più pensieri con gli occhi che con le parole ed è proprio con l’incrocio degli sguardi che inizia una relazione interpersonale o un amore. Essi esprimono emozioni, atteggiamenti, intenzioni, creano empatia o antipatia. Secondo la scienza bastano dai sette ai dieci secondi di contatto visivo per trasmettere fiducia e autorevolezza. La mancanza volontaria di questo contatto visivo può essere segno di ostilità, di timidezza e di rifiuto. Lo sguardo fisso invece può apparire come un gesto di sfida, un modo per imporre la propria attenzione. Si può distruggere una persona, farla innamorare oppure spaventare, infondere fiducia, farla piangere o confortarla, esercitare una implicita violenza con gli occhi che tentano di invadere l’anima facendo sentire violata la propria intimità.

Tutti noi sappiamo riconoscere uno sguardo attento, empatico, inoffensivo. Lo percepiamo quando siamo incoraggiati a proseguire il nostro discorso, quando possiamo continuare a parlare senza avere nulla da temere, senza intimorire o sentirsi intimoriti. Lo sguardo è il presupposto fondamentale per farsi veramente comprendere dagli altri e saper riconoscere ciò che gli altri ci vogliono comunicare. Senza di esso qualsiasi comunicazione risulta poco efficace o anche fuorviante. Lo sguardo rafforza il significato di quello che si vuole trasmettere, di ciò che sentiamo autentico nel nostro cuore. E’ un atto gratuito e intimo che si nutre della bellezza delle cose, capace di caricare di senso nuovo ciò ch alla semplice vista sembra avere poco o nessun valore. E se dentro noi siamo tenebra o confusione, difficilmente il nostro sguardo sarà capace di cogliere i colori e le mille sfumature della esistenza e riusciremo a valorizzare il nostro essere. Diceva Pessoa: "Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo".

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