Liberazione dal nazifascismo, le celebrazioni a Firenze: "Combattere le discriminazioni"

Gli eventi e i commenti tenuti nel 78esimo anniversario. L'annuncio del museo diffuso della Resistenza

78esimo anniversario della Liberazione a Firenze

78esimo anniversario della Liberazione a Firenze

Firenze 11 agosto 2022 – Stamattina alle 7, la campana della Torre di Arnolfo ha suonato in piazza Signoria: i festosi rintocchi della Martinella hanno annunciato che questo è un giorno di festa, da ricordare nei secoli. Proprio come suonò 78 anni fa. Sì, perché se nella tradizione fiorentina la Martinella, campana ufficiale del Comune di Firenze, suona per annunciare l’inizio di una guerra, quell’11 agosto del ‘44, invece scampanò per dire a tutti i fiorentini che la guerra era finita:  Le truppe tedesche erano state sconfitte. Era il giorno della Liberazione di Firenze. La città che sarebbe stata poi insignita della medaglia d’oro della Resistenza.

Commemorazioni già nei giorni scorsi

Le celebrazioni in realtà si stanno già tenendo da giorni: lunedì in piazza Santo Spirito la sezione Oltrarno dell’ Associazione nazionale partigiani d’Italia ha commemorato la Liberazione del quartiere e della morte del comandante partigiano “Potente”.

Martedì invece, alla Cappella dei partigiani al cimitero di Rifredi c’è stata la cerimonia commemorativa dei partigiani caduti nel corso della Liberazione della città. La cappella, spiegano dal Comune, è  “un luogo molto significativo, fortemente voluto negli anni successivi alla guerra come segno della volontà dei sopravvissuti di ricordare e onorare i compagni caduti. Duecento lapidi di uomini e donne uccisi nelle battaglie  le cui spoglie, i partigiani sopravvissuti, recuperarono dove erano state sepolte in fretta e furia, nei boschi , sulle montagne, nei luoghi dove si svolsero le battaglie”.

Ieri pomeriggio, in via Elio Gabbugiani a fianco della Stazione Leopolda, sono stati ricordati i soldati sikh, caduti per la Liberazione di Firenze, prioprio in quell’agosto del 1944.

Le corone commemorative

Stamani, dopo i rintocchi della Martinella in piazza Signoria, è stata deposta una corona di alloro alla lapide  murata sulla facciata di Palazzo Vecchio che fu dettata da Piero Calamandrei a ricordo della Liberazione di Firenze; al cimitero di Trespiano invece sono stati onorati i Garibaldini morti nei Balcani, con i canti del coro le Musiquorum. Un’altra corona d’allora è stata apposta anche alla monumento di piazza dell’Unità italiana, in memoria dei caduti in tutte le guerre.

Infine, alle 10,45 all’Arengario di Palazzo Vecchio si sono tenuti i  discorsi celebrativi in occasione dell'Anniversario della Liberazione di Firenze. 

L'intervento del sindaco

"Per noi Liberazione significa non solo ricordare cos'è stato il nazifascismo per Firenze, per l'Italia, cosa sono state le violenze perpetuate non solo sui partigiani, ma sui civili delle nostre città – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella –  Significa anche combattere oggi ogni forma di discriminazione, intolleranza, di esercizio autoritario del potere, combattere contro ogni forma di limitazione dei diritti della persona umana e combattere contro anche i soliti tentativi di amnesia storica, perché se un Paese non ha una memoria condivisa non può costruire un futuro. Firenze è sicuramente una delle stelle polari della memoria della storia dell'Italia".

...e l'annuncio del museo diffuso della Resistenza

Discorsi celebrativi in cui il sindaco  ha annunciato la costituzione di un museo diffuso della Resistenza, che ha promesso sarà inaugurato tra due anni, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione: "L'impegno alla memoria non si esaurisce. Il nostro Silvano Sarti ci ha spronato tanto nel corso degli anni nel realizzare un progetto in cui credeva moltissimo: quello di un museo della Resistenza fiorentina, che potesse fungere da collettore di tutto ciò che è stata la Resistenza di Firenze, dagli eventi accaduti nei singoli quartieri, alle donne della Resistenza, agli alleati, alla valorizzazione dei fatti meno noti accaduti nella nostra città". 

"Sarà un museo diffuso – ha continuato – all'interno delle nostre dodici biblioteche cittadine sparse per la città con il supporto dei nostri cinque Quartieri con i loro presidenti e Consigli, che più di ogni altro sono considerati luoghi di cultura e di memoria e che sono frequentati ogni giorno da moltissimi giovani, inglobando anche i luoghi che già sono parte della raccolta della memoria, come l'archivio storico del Comune e l'Istituto storico della Resistenza, che sta curandone i contenuti grazie ad un comitato scientifico".

Il console americano

Ha partecipato, nsieme all'incaricato d'affari dell'ambasciata Usa in Italia, Shawn Crowley, alle celebrazioni anche il console degli Stati Uniti d'AmericaRagini Gupta la nazione alleata la cui azione è stata fondamentale nella Liberazione:  “È davvero un momento molto commovente per me come rappresentante del governo americano – ha detto il console – È la terza volta che io assisto a questa manifestazione per l'anniversario della Liberazione di Firenze, una celebrazione delle nostre libertà. Ci tengo molto, perché rappresenta davvero un pezzo della nostra storia condivisa, la liberazione dell'Italia fianco a fianco, coi nostri soldati americani alleati al fianco dei partigiani”.

L'Anpi

La presidente dell’Anpi Vania Bagni ha fatto un discorso dal sapore prettamente politico, lanciando l’allarme su quelle che a suo avviso sono le nuove declinazioni fasciste:

“Siamo di fronte alla reale possibilità che la Costituzione possa essere irrimediabilmente modificata, che i suoi principi possano essere spazzati via: non possiamo lasciar trasformare la funzione del presidente della Repubblica da custode e garante in quella di rappresentante di una parte. Non possiamo rompere l'unità nazionale, cosa che andrebbe ad aumentare in modo esponenziale e irreversibile le disuguaglianze, violando il principio di solidarietà e di uguaglianza. Le emergenze del paese, a cominciare dall'inflazione e dalla povertà, richiedono altre risposte». Secondo Bagni «l'antifascismo, che oggi si declina nell'antirazzismo, resta la nostra identità nazionale”, nel momento in cui “la politica di austerità ha impoverito le persone, seminando sfiducia, e i movimenti di estrema destra fanno leva su questo sentimento”.

Il Csm

Ha presenziato agli eventi anche anche  David Ermini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura:  “La nostra Costituzione è basata sull'antifascismo, per cui è un valore che deve essere condiviso da tutti e un valore così importante che non può essere mai dimenticato – ha affermato Ermini, parlando con i giornalisti a margine delle celebrazioni –  è una città che ha portato i segni della guerra, e anche di tutto il periodo: la Liberazione arrivò anche dopo tutta una serie di vicende che hanno girato intorno a  Firenze, basti pensare alla battaglia di Pian d'Albero, e a tutto quello che ci raccontano i libri di storia”.

 

 

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