BARBARA BERTI
Cronaca

Levante in concerto al Verdi: "E’ sul palco che voglio stare". Dieci anni di successi senza fine

La cantautrice sta vivendo un periodo di rinascita come racconta del documentario appena uscito. L’artista siciliana: "Io penso che morirò domani. La mia vita è oggi. Non voglio fermarmi".

"Un passo verso il futuro". E’ questo il senso di "Opera Futura Live nei Teatri", il tour (prodotto e distribuito da Vivo Concerti) che sta portando Levante - all’anagrafe Claudia Lagona - in giro per l’Italia e che il 18 marzo farà tappa a Firenze, al Teatro Verdi (ore 20,45). Un concerto dove l’artista ripercorre i suoi primi dieci anni di carriera guardando con ottimismo al futuro.

Claudia, come sta? Nel documentario appena uscito, "Levante Ventitré - Anni di voli pindarici" parla di rinascita, ci spiega?

"Sto molto bene, è un bellissimo momento. La mia rinascita è cominciata a giugno del 2023 quando ho ritrovato una vecchia me che temevo di aver perduto. I cambiamenti non sono mai facili e a volte si manifestano in maniera molto crudele ma quello che conta è continuo a riconoscermi".

Quanto è importante la musica per ‘stare bene’?

"La musica è tutto".

E tornare sul palco, davanti ai fan?

"Tornare sul palco è come tornare a casa dopo un lungo viaggio. Sospiri e dici. “E’ qui che voglio stare”. La musica dal vivo ti restituisce il senso di tutto il lavoro fatto, delle canzoni composte, delle emozioni raccontate.

Sua figlia Alma Futura è in tour con lei?

"No. Alma ha il suo papà quando non ci sono io e viceversa. E in questo tour appena posso torno a casa da lei".

Il suo ultimo album è "Opera futura", che disco è?

"Un album coraggioso e molto sincero. Io non mi sono mai risparmiata in nulla ma questa volta ho proprio vomitato l’anima".

Tra gli ultimi successi c’è "Canzone d’estate", un testo che parla d’amore: quale è oggi il suo rapporto con l’amore?

"In questo momento della mia vita sto vivendo un amore sano, un amore che non ha nulla a che vedere col dolore, con la gelosia, con la rabbia, con la tristezza. Un amore che mi fa sorridere e mi fa sentire fortunata".

Ha festeggiato da poco i 10 anni di carriera: un bilancio?

"Quando provo a ripercorrere questi primi dieci anni mi inorgoglisco molto. Non lo faccio spesso, però, perché tendo a dimenticare moltissime delle cose che ho fatto, dei riconoscimenti, degli applausi eccetera eccetera. Tutte quelle cose che fanno un po’ montare la testa le accantono. Però, diciamo che il bilancio è molto positivo perché sono arrivata con la musica, solo con la musica, la mia".

Tra i tanti successi, ci sono due o tre canzoni a cui è particolarmente legata?

"Sì. ’Alfonso’ è la mia canzone del cuore, quella che mi ha concesso di parlare a tanti da subito. Poi ’Non me ne frega niente’: è una canzone che amo. C’è la mia ironia, la mia rabbia per un aspetto dell’umanità che detesto (il disinteresse) e ha uno sviluppo melodico molto divertente ma vocalmente difficile. ’Il giorno prima del giorno dell’inizio non ha mai avuto fine’ è un altro pezzo a cui sono legata: è una canzone intensa, l’arrangiamento mi fa sognare a ogni ascolto".

Oggi molti artisti giovani scelgono di mettersi in pausa (vedi Sangiovanni): lei nonostante le sofferenze non si è mai fermata. Perché? Dove ha sempre trovato la forza?

"Io penso che morirò domani. La mia vita è oggi. Non voglio fermarmi".