Leide e i Loren accendono il palcoscenico del Glue

Doppio concerto stasera nel locale di viale Fanti: prima il cantautore torinese, autore della canzone che Giorgia ha portato a Sanremo, poi la band fiorentina.

Leide e i Loren accendono  il palcoscenico del Glue

Leide e i Loren accendono il palcoscenico del Glue

di Giovanni Ballerini

Il cantautore torinese Leide ha firmato, con il suo vero nome, cioè Francesco Roccati, "Parole dette male" il brano che Giorgia ha presentato al Festival di Sanremo 2023, entrando anche nel roster di Sony Music Publishing come autore. Attualmente è invece in tour per presentare dal vivo il suo nuovo album "Testacoda". Il suo prossimo concerto è stasera al Glue di Firenze in una serata che vedrà alla ribalta anche i Loren, la band nata a Firenze nel 2018 da cinque amici molto attivi nella scena musicale locale, che decidono di dire la loro nell’universo pop -indie internazionale. E ci riescono bene, come testimonia l’interesse per il loro sound di Luciano Ligabue, che mise a disposizione il suo studio privato di Correggio per il recording dell’omonimo disco d’esordio della band e il nuovo album "Uniti", un lavoro che vanta interessanti collaborazioni artistiche con Nicola Manzan (di Bologna Violenta), con il coro Gospel Vocal Blue Trains e con la Galantara Marching Band.

Ma torniamo a Leide, che al Glue aprirà la serata con lo stile disincantato del nuovo lavoro dall’anima notturna ed elettronica, che celebra l’alba, la notte, i suoi vizi, il ballo, come unici antidoti alle difficoltà di una vita che spesso è più dura di quello che riusciamo a sopportare. Il suo antidoto è una scrittura per immagini, amara, disillusa, decadente quanto basta per colpire al cuore. Un viaggio di note tra alt-pop, atmosfere e profumi simil house, con drum’n’ ballad e qualche incursione breakbeat e techno. Di tanto in tanto caratterizzato da aperture pop. "In questi anni, ho scritto moltissimo – racconta -. Non mi riconoscevo più in un certo immaginario che apparteneva a un periodo sicuramente più felice e spensierato della mia vita, per quanto tanto felice e spensierato io non lo sia mai stato. Non avevo più voglia di eccessiva leggerezza. Sento questo disco, e questo momento del mio percorso, come un punto di cambiamento, passaggio, evoluzione, per questo sto già lavorando a nuovi brani".

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