MONICA PIERACCINI
Cronaca

L’economia fiorentina frena ancora Commercio e artigianato in agonia E anche il turismo ha perso smalto

Un 2023 negativo per il territorio: inflazione, caro-affitti e bollette alle stelle mettono tanti in ginocchio. In città in un anno chiusi 68 negozi di abbigliamento, 63 botteghe di alimentari e ben 189 ambulanti.

L’economia fiorentina frena ancora Commercio e artigianato in agonia E anche il turismo ha perso smalto

di Monica Pieraccini

Commercio, turismo e manifatturiero, che sono tra i settori più importanti dell’economia fiorentina, registrano il numero più elevato di chiusure. Tra inflazione, caro-affitti, caro-energia ed un costo del denaro che grava sui finanziamenti, le aziende fiorentine soffrono.

Tante non ce la fanno a sopravvivere – nell’arco di 12 mesi si contano 148 fallimenti, oltre 1.500 procedure di scioglimento e liquidazione e 67 concordati o crisi d’impresa – e voglia di aprirne nuove non c’è. Tra aprile e giugno di quest’anno, dicono i dati dell’ufficio studi e statistica della Camera di commercio di Firenze, le iscrizioni nella città metropolitana sono state complessivamente 1.384, in flessione del 3,8% rispetto allo stesso trimestre 2022: si tratta di uno dei valori più bassi nel post pandemia, a cui ha contribuito la frenata del settore costruzioni. Sempre al secondo trimestre 2023, le cessazioni sono state 926, in crescita dell’1,4% rispetto allo stesso periodo 2022.

In flessione il numero di nuove unità locali aperte sul territorio fiorentino: sono 680 quelle attivate nel corso del trimestre, pari al -3,1% rispetto al dato del secondo trimestre 2022. Non migliora il quadro se si amplia l’orizzonte temporale ad un anno. Nel periodo tra luglio 2022 e giugno 2023, si legge nel report della Camera di commercio, il saldo tra iscrizioni (che sono state 5.423) e e cessazioni (4.988), pur essendo positivo di 435 unità, è comunque dimezzato rispetto al periodo precedente. Il commercio è il settore che è stato più penalizzato, con un tasso di sviluppo del -2,2%. Si contano oltre 1.300 cessazioni di imprese, contro 775 iscrizioni e su un totale di circa 25mila imprese registrate.

Nel 2022, solo a Firenze città, al netto delle cessazioni d’ufficio, sono spariti 68 negozi di abbigliamento, 63 botteghe di alimentari, 35 di calzature e articoli in pelle, 35 tra edicole e cartolerie e ben 189 ambulanti. Non va meglio nel settore ricettivo e della ristorazione, dove il tasso di sviluppo è del -1,9%. Le cessazioni in un anno sono state 390, contro 226 iscrizioni e su un totale di 8.540 imprese registrate. A queste si aggiungono 720 cessazioni nel manifatturiero, contro 540 iscrizioni e su un totale di 14.889 imprese, per un tasso di sviluppo del -1,2%.

Sempre al netto delle cessazioni d’ufficio, i settori Ateco che invece sembrano più in salute, sono i servizi alla persona e alle imprese, quali le attività sportive e artistiche, le attività legate all’istruzione, quelle professionali, tecniche e scientifiche, seguite da noleggi e agenzie di viaggio. Un andamento positivo lo registrano anche le imprese del settore alloggio e ristorazione, che però si caratterizzano per un turnover molto alto, tanto che le cessazioni sono superiori alle iscrizioni.

La spinta alla nascita di nuove imprese non arriva dalle nuove generazioni. Le imprese giovanili, infatti, calano su base annua del -2,6% con un picco del -6,5% proprio nel settore del commercio e ristorazione. Penalizzate le donne, con le imprese femminili che restano sostanzialmente stabili, con un -0,9% in un anno. Crescono, al contrario le aziende straniere sul territorio, che sfiorano il +3% in un anno.

Per quanto riguarda l’occupazione, il dato, positivo, conferma l’andamento toscano e nazionale. Il numero di addetti nelle imprese fiorentine si porta a 386mila unità, con un incremento dell’1,8% su base annua, ma anche in questo caso c’è il risvolto della medaglia. Oltre il 21% degli addetti, secondo le elaborazioni Infocamere su dati Inps, lavora sul territorio fiorentino, ma in aziende con sede legale fuori dalla città metropolitana.