Maurizio Sessa
Cronaca

Le tante vie dei ‘Marmi sudici’: sos per le targhe sbiadite

La mappa delle indicazioni illeggibili: ora s’intervenga. Inviateci le vostre segnalazioni RIMOSSA LA TARGA DI PIAZZA DELLA SIGNORIA PER RESTAURO - VIDEO

Siamo in piazza del Duomo, ma la targa è illeggibile

Firenze, 9 febbraio 2015 - Strade e piazze parlano. Nomi che ci raccontano la splendida storia di Firenze – per dirla con Piero Bargellini – impregnata di arte e cultura. Un millenario racconto scandito da apposte e apposite ‘targhe’, meglio ancora se ben visibili e decorose. Strade e piazze devono quindi ‘parlare’ nel senso di indicare, segnalare il luogo dove ci si trova. Ma spesso, e malvolentieri, non è così: il marmo o la pietra della targa è illeggibile o degradata. Vuoi per l’usura del tempo. Spesso per l’incuria dell’uomo. Che fare? Mettere mano a ‘cencio’ e pennello. E qualche segnale positivo c’è. Grazie alla segnalazione del nostro giornale, l’indicazione di Piazza della Signoria – il cuore pulsante della città – è tornata a risplendere a tempo di record, ad uso e consumo di cittadini e turisti. E del decoro urbano, che certo non guasta. Che dire, poi, della targa in pietra serena che a Piazzale Michelangelo ricorda l’architetto Giuseppe Poggi, artefice nel periodo di Firenze capitale che stiamo festeggiando della trasformazione dello ‘scrigno’ medievale in un città di respiro europeo? L’assessore al decoro, Alessia Bettini, ha promesso che in tempi brevi si provvederà a opportuna ripulitura e restauro. Piazza della Signoria e Piazzale Michelangelo: due luoghi simbolici del Genio Fiorentino.

Un viaggio alla ricerca della targa ’perduta’ e illeggibile riserva molte poco gradevoli sorprese. E non c’è da dotarsi della lente d’ingradimento di Sherlock Holmes per scoprirle. Andando a giro per la città con il naso per aria ci si accorge che di urgente ripulitura abbisogna la targa che indica piazza di San Firenze con la sua caratteristica forma a mandorla. Di un vigoroso passaggio di ‘evidenziatore’ – incredibile ma vero – necessita la targa di piazza Duomo. Se la passa decisamente peggio la targa collocata in via de’ Pepi, sovrastata dalla leggibile indicazione del Canto degli Orlandini. In analoghe condizioni l’iscrizione indicante via dell’Agnolo, con buona pace di san Michele Arcangelo da cui prende nome. Una bella lustrata con olio di gomito merita la targa di via Ghibellina, una delle vie più lunghe del centro storico. Il degrado non ha risparmiato il nucleo di Florentia romana: basta passare da via Sant’Elisabetta per rendersene conto. ‘Insegna’ sbiadita anche in via dei Calzaiuoli, come a dire il salotto buono ricco di negozi fra i più eleganti e rinomati. Da tempo è priva di marciapiedi perché zona pedonale, ma ciò non giustifica di certo un’indicazione stradale così ‘pallida e assorta’. E non c’è da attendere lo starnazzo delle «oche capitoline» per accorgersi che la targa di via delle Oche – un tempo famosa per l’annuale mercato di questi uccelli acquatici destinati a lauti banchetti – ha perso la sua funzione visiva. E a rischio illegibilità è la targa che ricorda come via Michelangiolo Buonarroti, un tempo, si chiamasse via de’ Marmi Sudici. Già, marmi sudici. Ogni riferimento alle tante e troppe targhe sporche e illeggibili della Città del Giglio non è puramente casuale...

La targa che indica il nome della via non si legge più? I lavori sono finiti, ma le transenne non sono state ancora spostate? Inviateci le vostre segnalazioni agli indirizzi di posta elettroniva [email protected] e [email protected]