Francesco
Tagliente *
A proposito delle polemiche sull’utilizzo del sagrato della chiesa di Santo Spirito. Il vuoto in natura non esiste perché con il tempo i vuoti si riempiono. Ogni spazio viene occupato da una specie. Gli spazi vuoti la natura li riempie con quelle specie che meglio si adattano e che arrivano prima a colonizzare gli spazi liberi. Non meravigliamoci, dunque, il sagrato di alcune chiese lasciato vuoto come area di rispetto tra il luogo sacro e la pubblica strada, viene occupato per sedersi, consumare pasti, bivaccare o addirittura vandalizzare come è accaduto a Firenze sul sagrato e la scalinata d’accesso alla chiesa di Santo Spirito, e in tante altre città. Questo fenomeno, che si trascina da anni e che ha raggiunto livelli decisamente meritevoli di grande attenzione ci impone di chiederci cosa si può fare. Abbiamo il dovere di domandarci se oltre alla risposta penale - che ha una efficacia limitata sul singolo soggetto autore di reato e interviene a valle della commissione del fatto - sia necessario chiedere di più a tutte le maglie della rete educativa e alle agenzie di controllo sociale. Io sono dell’avviso che bisogna mettere a punto un sistema con il coinvolgimento responsabile di tutti gli attori in campo. Sono dell’avviso che sia giunto il momento di occupare l’area delimitando tutto il perimetro delle scalinate e della basilica con una recinsione che arricchisca valore architettonico e il decoro della sacralità del sagrato. È stato già fatto in altre città. Penso All’Altare della Patria, alla chiesa rettoria Santi Vincenzo e Anastasio a fontana di Trevi, la chiesa di Sant’Agnese in Agone a piazza Navona, la basilica papale di Santa Maria Maggiore all’Esquilino. Perché non si dovrebbe fare anche a Firenze? Naturalmente essendo il sagrato un luogo di diretta pertinenza della Chiesa, oltre alla Soprintendenza bisogna conoscere le valutazioni del priore della basilica.
* Ex prefetto e questore