FIRENZE
Cronaca

Le crepe al liceo Da Vinci: "Nuovi tempi nel cantiere". Scoppia il caso delle uscite

Un ispettore in più e lavori svolti soltanto nelle pause dalla didattica. Casini (Iv): "Durante l’evacuazione le porte di emergenza erano chiuse".

di Elettra Gullè

Il cantiere al liceo scientifico Da Vinci verrà rimodulato in modo che le lavorazioni pesanti si svolgano solo nei momenti di pausa della didattica. Non solo. La Città metropolitana si è impegnata anche a valutare costanti misure di monitoraggio e la presenza di un ispettore di cantiere in più. Ecco quello che è emerso durante il consiglio di istituto fiume che si è svolto ieri pomeriggio al Leonardo Da Vinci. Oltre alla dirigente Annalisa Savino, hanno partecipato anche alcuni tecnici della Metrocittà e la ditta che sta portando i lavori di adeguamento sismico.

Da parte sua, la preside ha ribadito che, "benché non si sia trattato di cedimento strutturale, l’assestamento ‘fisiologico’ che si è verificato rappresenta comunque una possibilità non compatibile con la vita di una scuola". Per questo motivo, Savino ha chiesto una diversa gestione del cantiere. Perché quello che è avvenuto venerdì scorso non deve mai più ripresentarsi. All’incontro hanno partecipato anche studenti e genitori, che hanno fatto tantissime domande ai tecnici. Del resto, la paura è stata moltissima. I racconti degli studenti, che hanno riferito di scale d’emergenza chiuse e, pertanto, dell’obbligatorietà di uscire tramite le scale interne, hanno spinto il consigliere metropolitano Francesco Casini (Italia Viva) a presentare un’interrogazione alla sindaca metropolitana Sara Funaro.

"Perché le uscite di sicurezza non hanno funzionato?" chiede Casini, alla luce delle testimonianze di alcuni studenti, che hanno riferito che "durante l’evacuazione le porte di emergenze delle scale risultavano chiuse, tanto che il personale ha indirizzato gli alunni verso le scale interne, cosa che ha rallentato il deflusso". "Se questo fosse confermato - aggiunge Casini - saremmo di fronte a una situazione inaccettabile, in cui la sicurezza di studenti e personale scolastico è stata messa a rischio. È indispensabile fare immediata chiarezza sulle modalità di gestione delle emergenze sia durante le cantierizzazioni sia durante i periodi non interessati da interventi di cantiere e se tali tipologie di lavori negli edifici scolastici sono compatibili con il normale svolgimento delle lezioni".

Ma alla Città metropolitana fanno sapere che, durante tutti gli incontri avuti, non sono mai state segnalate criticità in tal senso. Insomma, quel che fa presente il consigliere non risulterebbe. Due giorni fa gli studenti hanno scioperato. Pochissimi i ragazzi entrati in classe.

"No ai lavori durante l’orario scolastico. Noi teniamo alla nostra sicurezza. E voi?", il messaggio lanciato dagli alunni, alcuni dei quali ancora scossi per quanto successo venerdì. "Ero in corridoio e, all’improvviso, ho sentito un botto e avvertito la sensazione del pavimento che si abbassasse sotto i miei piedi. Quando ho viste le crepe sul muro sono davvero sbiancata. Non dimenticherò mai le brutte sensazioni provate in quel momento". Non solo. Alcuni ragazzi hanno riferito anche di difficoltà nel riconoscere l’allarme, "molto simili al suono della normale campanella".