Le chiavi di Firenze a Tajani "Si batte per i valori europei E io sono il sindaco di tutti"

La polemica a sinistra, e dentro la stessa maggioranza, per il riconoscimento dato da Nardella. Il consiglio non viene sospeso: alla cerimonia presente il centrodestra, Pd quasi assente

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Il sindaco Nardella ha consegnato ieri al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, uno dei massimi riconoscimenti fiorentini: le chiavi della città. Una scelta accolta da qualche malumore a sinistra e che ha fatto registrare qualche polemica persino dentro la stessa maggioranza. Nardella però rivendica la sua scelta: "Fin dal primo giorno in cui sono stato eletto – ricorda – ho detto con chiarezza che sarei stato il sindaco di tutti i fiorentini. Il mio riconoscimento per chi mi ha votato è fuori dubbio, ma ho anche un ruolo istituzionale, quello di rappresentare tutta la città. E le chiavi della città non sono un atto di parte, sono prima di tutto un gesto istituzionale. Ed è in questo ruolo che le ho consegnate a Tajani, perché prima come presidente del Parlamento europeo e ora come ministro si è sempre battuto per i valori europei". Firenze – insiste Nardella "sta con chi si batte per l’Europa, perché la nostra è una città che ha sempre fatto dei valori europei i suoi valori di riferimento". Di qui il giudizio sulla polemica "l’ho trovata francamente pretestuosa, la capisco ma non la condivido". "Sono orgoglioso, fiero e anche un po’ commosso per questo riconoscimento – ha detto il ministro Tajani ricevendo il premio – sono onorato di ricevere le chiavi della città di Firenze, una città che nel mondo dà lustro al nostro Paese per le sue bellezze, la sua storia e la sua cultura".

Quasi in contemporanea alla consegna delle chiavi della città si è svolto ieri anche il non semplice consiglio comunale sullo stralcio delle multe voluto dal governo Meloni. I consiglieri del centrodestra avevano chiesto che il consiglio fosse sospeso per poter partecipare alla cerimonia, ma il Pd ha votato contro la mozione. Risultato: alla premiazione erano presenti i consiglieri Draghi e Cellai (FdI) e il vicepresidente del consiglio Cocollini (Centro). Assenti i consiglieri del Pd, e nelle prime file della sala erano schierati solo gli assessori Sara Funaro, Benedetta Albanese e Giovanni Bettarini.

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