"L’assistenza a casa non funziona" Cgil minaccia lo stato d’agitazione

"Con poco personale e senza regole chiare, i Gruppi d’intervento rapido dell’Asl non funzionano". Sindacato all’attacco: "Inaccettabile che l’assenza di un protocollo operativo sia scaricata sui lavoratori"

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di Lisa Ciardi

"Con poco personale e senza regole chiare i Girot non funzionano, creando gravi disservizi alle famiglie". La denuncia arriva dalla Fp Cgil, che minaccia la proclamazione dello stato di agitazione e il blocco degli straordinari. Al centro delle polemiche, i Gruppi d’intervento rapido ospedale territorio, nati durante la pandemia e che hanno poi assunto un nuovo ruolo. "Oggi – spiega Simone Baldacci, coordinatore Fp Cgil Usl Centro Toscana – i Girot dovrebbero servire per alleggerire gli ospedali, evitando i ricoveri che possono essere sostituiti da un’adeguata assistenza domiciliare, per esempio nei pazienti anziani, fragili e pluripatologici. Un’idea ottima, ma che, senza un’adeguata organizzazione, sta dando pessimi risultati".

Al momento i Girot, composti da geriatri, internisti e infermieri, operano sia nei pronto soccorso che a domicilio. "Nel primo caso – prosegue Baldacci – intercettano i pazienti per i quali il ricovero è evitabile e attivano l’assistenza domiciliare. Qui però si crea il problema. I malati vengono mandati a casa con terapie spesso impegnative e la promessa che i Girot domiciliari li assisteranno già dal giorno successivo. Al contrario, servono 72 ore per organizzare il servizio: così le famiglie si sentono abbandonate e protestano".

Un problema che, secondo i sindacati, nasce dalla carenza di personale, dall’assenza di procedure chiare, ma anche nel ritardo nell’attivazione degli ospedali di comunità. "Da diverse settimane la situazione è fuori controllo - dichiara ancora Baldacci –. Si sta verificando un pericoloso cortocircuito fra i servizi domiciliari e quelli dell’ospedale. Da sempre i servizi dell’assistenza domiciliare sono "tarati" per attivarsi entro 72 ore dalla dimissione e non per prendere in carico i pazienti il giorno stesso, come promettono alcuni geriatri alla dimissione".

Da qui le richieste della Fp Cgil Usl. "È inaccettabile – dicono - che l’assenza di un protocollo operativo venga scaricata sui lavoratori dei servizi domiciliari. La mancata assunzione immediata di 70 infermieri da dedicare alla linea dell’urgenza territoriale h24, in ottemperanza al decreto 772022, provocherà la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale, che da qui in avanti bloccherà ogni lavoro straordinario, finché non saranno arrivate le risorse necessarie e non sarà redatta una procedura operativa precisa. Chiediamo inoltre l’apertura delle Centrali Operative Dimissioni e degli ospedali di comunità che in alcuni casi, come quello di Camerata, sono già pronti". Proprio queste strutture potrebbero gestire i pazienti nelle prime 72 ore, lasciando ai servizi domiciliari il tempo per organizzarsi.

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