L’asilo di Novoli non si farà, il terreno torna alla Regione

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di Lisa Ciardi

L’asilo previsto in via di Novoli, a Firenze, non si farà. Il dato emerge dalla risposta a un’interrogazione presentata nelle scorse settimane dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia. "In seguito al fallimento della ditta appaltatrice – si legge appunto nella risposta, firmata dal governatore, Eugenio Giani (nella foto) – la Regione Toscana ha rinunciato a costruire l’asilo nido sulla porzione di area in fregio a via di Novoli.

La legge regionale 21 del 15 maggio 2018, all’articolo 3, prevede che la cessione in proprietà dell’area sia sottoposta alla condizione risolutiva del mancato inizio dei lavori alla data del 30 giugno 2019. Stante l’avveramento della condizione stessa, l’area è stata riacquisita alla proprietà della Regione Toscana". In parole più povere, la norma stabiliva che la proprietà del terreno passasse al Comune di Firenze solo a condizione che i lavori iniziassero nella data indicata. Non essendo successo, l’area è tornata alla Regione. "Per la precisione – continua il documento - non si è mai effettivamente perfezionato un passaggio di proprietà del terreno al patrimonio comunale di Firenze.

La Direzione patrimonio di Palazzo Vecchio non ha, infatti, formalizzato alcun provvedimento concernente l’area su cui sarebbe dovuta sorgere la struttura educativa; pertanto non risulta necessario alcun atto amministrativo di riacquisizione del bene immobile al patrimonio della Regione". Insomma la proprietà resta regionale e addio asilo. Tramonta quindi il progetto lanciato nel 2018 e approvato dal Consiglio regionale che prevedeva che un’area di via di Novoli, di proprietà appunto della Regione Toscana, fosse trasferita al patrimonio del Comune per la realizzazione di un servizio educativo per bambini di 0-6 anni con l’obbiettivo di abbattere le liste d’attesa.

"Nel 2018 il Consiglio regionale approvò una legge all’unanimità che stabiliva il passaggio di un’area di via di Novoli dalla Regione al Comune per realizzare un servizio educativo per i bambini di 0-6 anni - dichiarano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio -. Oggi scopriamo che il Comune di Firenze non ha provveduto agli adempimenti burocratici per rendere effettivo il passaggio di proprietà e che, addirittura, i lavori si sarebbero stoppati a causa del fallimento della società edile che se ne occupava. Un quartiere residenziale si ritrova così senza un servizio essenziale. È evidente che le politiche sociali non sono una priorità per il Pd fiorentino".

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