L’arte trafugata ritorna al museo Stibbert

Sono due fra le tante opere sparite durante la seconda guerra mondiale. Riapparse senza attribuzione, erano finite nei depositi degli Uffizi

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Oggi è un grande giorno per lo Stibbert. Ritornano nella proprietà del noto museo due opere tra le numerose trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale. Periodo di grande movimentazione di capolavori oggetto di furti, requisizioni e razzìe spesso avvenute durante le ritirate. "L’Allegoria dell’Aurora" della scuola romana e "Animali da cortile" del Crivellone: sono i due dipinti dati in deposito esterno in epoca fascista e recuperati anni fa con l’aiuto di Rodolfo Siviero. I due quadri non furono subito associati allo Stibbert ed essendo state inseriti poi nel demanio statale, finirono nei depositi degli Uffizi.

È stato grazie al complesso lavoro di Martina Becattini ed Enrico Colle, curatori della mostra "Giallo allo Stibbert. Storie di furti e recuperi" che ha ricollocato le due opere in esposizione finalmente a casa loro, che il tutto è stato possibile. Ieri la tavola rotonda sul tema dell’arte rubata, dei furti e dei recuperi ad opera di Siviero organizzata allo Stibbert da Attilio Tori curatore del museo Siviero, è stata l’occasione per celebrare l’evento.

E il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha annunciato la firma del decreto di restituzione delle opere che sarà protocollato oggi. Un’occasione, quella della tavola rotonda per ricordare il grande lavoro di recupero delle opere d’arte trafugate a opera di Siviero, storico dell’arte che collaborò sotto copertura con i Monuments Men, squadra di restauratori, archivisti, direttori di musei reclutati dagli Usa in tredici paesi per salvare i capolavori europei dalla devastazione della guerra. Fu allora che a molti musei fu ordinato di sgomberare le collezioni in luoghi segreti tra cui ville per tutelarli. Luoghi che però soprattutto durante la ritirata tedesca nel 1944 finirono col diventare delle trappole con molte delle opere d’arte, di fatto, rubate. Il lavoro di recupero dei Monuments Men è continuato e continua sotto una nuova veste che è quella del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. A testimonianza del loro ruolo in molti dei ritrovamenti, ieri c’erano anche il comandante Claudio Mauti e il maresciallo Claudio Terzulli. Tra i pezzi della mostra anche una pistola del XVIII secolo, rubata dallo Stibbert nel 1944 da un soldato inglese, e riportata in Italia 66 anni dopo nel 2010 proprio da Terzulli nell’ambito di una rocambolesca operazione a Londra.

Ludovica Criscitiello

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