
Si chiama "Lonely Living. L’architettura dello spazio primario", la mostra che resterà aperta fino a giovedì 8 settembre e sarà ospitata dal Rifugio Digitale di via della Fornace 41 (lunedì-venerdì ore 15-19 e sabato e domenica su appuntamento). L’esposizione, promossa da Forma Edizioni in collaborazione con Rifugio Digitale, vedrà come protagonisti diciotto studi di architettura italiani dietro la direzione artistica di Laura Andreini, Marco Casamonti e Carlo Terpolilli.
Archea Associati, Bruno Fioretti Marquez, C+S Associati, Alberto Cecchetto, Alfonso Cendron, 5+1 Architetti Associati, Studio Davide Cristofani & Gabriele Lelli, Nicola Di Battista, Elio Di Franco, Vincenzo Melluso, Netti Architetti, Pietro Carlo Pellegrini, Renato Rizzi, Italo Rota, Beniamino Servino, Studio Associato Seste, Tscholl Werner Architekt e Cino Zucchi sono i diciotto studi che nel 2002, in occasione della VIII Biennale di Architettura di Venezia, furono chiamati a relazionarsi con il tema dell’abitare minimo e a cui fu chiesto di progettare in scala 1:1 uno spazio di circa 16 mq costruito totalmente in pannelli di legno truciolare. Dunque, da una parte il tema dell’emergenza e della temporaneità di chi, senza dimora, è alla ricerca di un rifugio minimo e dall’altra il tema dell’isolamento psicologico e della solitudine a cui i grandi numeri della società in cui viviamo spesso ci costringono. A distanza di venti anni si è ritenuto opportuno tornare a indagare su come le questioni esistenziali della vita metropolitana e il tema dell’isolamento psicologico e della solitudine, affrontati durante la VIII Biennale di Architettura di Venezia, siano tuttora attuali e di quanta evoluzione ci sia stata nel corso di questi due decenni sull’abitare minimo che soprattutto il periodo post-pandemico ha fatto tornare di attualità.
"Oggi come allora - spiegano gli organizzatori - abbiamo chiesto a tutti i progettisti di riunirsi nuovamente, questa volta negli spazi di Rifugio Digitale, per presentare i propri progetti originari stavolta in formato digitale. Il materiale verrà proiettato sui 16 monitor dello spazio espositivo sotto forma di video, un racconto, narrato attraverso i disegni, gli schizzi e le fotografie di Luca Campigotto e Pietro Savorelli".
Rossella Conte