L’appello del babbo di Niccolò Ciatti: "L’Italia cerchi davvero l’assassino. La Spagna non lo sta facendo più"

Luigi Ciatti, padre di Niccolò Gramigni, ucciso in Spagna nel 2017, chiede giustizia per il suo figlio. Due processi sono aperti, ma manca l'ultimo grado di giudizio. Ciatti spera che l'Italia faccia ricerche più serie per catturare il colpevole.

Sul latitante Rassoul Bissoultanov "ci sono due processi aperti, uno in Spagna e in uno in Italia, manca l’ultimo grado di giudizio, c’è la sentenza della Cassazione che mi auguro sia quella italiana. C’è una richiesta di cattura, ma sappiamo che gli spagnoli non lo stanno cercando, ce lo hanno detto chiaro e tondo tramite il nostro consolato. Potrebbe essere lì". Lo dice con grande amarezza, intervenendo in Consiglio comunale a Firenze, Luigi Ciatti, padre di Niccolò, ucciso nell’estate del 2017 a 22 anni in una discoteca di Lloret de Mar. Rassoul Bissoultanov è uno dei ceceni che uccisero Niccolò a calci e pugni sulla pista da ballo. "Ci auguriamo che l’Italia tenti a una ricerca un po’ più seria", è il commento di Ciatti. Rassoul Bissoultanov "è un delinquente che ha tolto la vita a mio figlio. È un diritto di Niccolò e nostro che chi commette questi crimini debba scontare la pena".

Niccolò Gramigni

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