L’amico la spinge fra i cespugli Lei, 16 anni, si ribella: arrestato

E’ accaduto al parco San Donato. La minorenne, palpeggiata dal ragazzo, un diciannovenne, ha resistito. Un passante ha sentito le sue urla e ha fermato gli agenti di una volante per bloccare l’aggressione

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Un passante ha sentito le grida, ha visto una ragazzina che tentava di resistere a un ragazzo un po’ più grande, di divincolarsi, che urlava per richiamare l’attenzione di qualcuno. Per avere aiuto.

"Che fai, smettila" ha detto l’uomo di passaggio al giovane intuendo la mala parata. Lui gli ha risposto bruscamente di farsi i fatti suoi. I fatti suoi? No, qui bisogna avvertire la polizia. Meglio ancora poi se in zona – parco di San Donato – è di passaggio una volante in servizio di controllo del territorio. Equipaggio richiamato a gran voce dal passante e subito pronto a bloccare il ragazzo. Lei singhiozzava, tremava. Il resto, cioè tutto, o almeno la parte più importante e grave, in poche impaurite, dette a caldo, sul posto: "Mi ha toccata tutta, ha cercato di trascinarmi dietro una siepe, ma io non ho voluto. Ho sedici anni". Qualunque cosa fosse accaduta, è sembrata tale da considerare il persistere la flagranza. E gli agenti hanno trattenuto il ragazzo. Il resto, cioè tutto, o almeno la parte più importante e grave, nelle poche parole impaurite a caldo sul posto dalla sedicenne, parole poi circostanziate bene in una denuncia contro il giovane boy friend accompagnatore formalizzata in questura, presente un tutore legale della ragazzina. Parole che per ora hanno portato in carcere il ragazzo, diciannove anni, albanese, per violenza sessuale.

"Lo conosco, ci frequentiamo da qualche giorno. Ha provato a baciarmi, mi ha messo le mani addosso. Gli ho detto di no. Lui però ha continuato. Ha cercato di portarmi dietro una siepe, ha insistito. Ho visto passare qualcuno, mi sono messa a urlare ancora più forte...". E lui? Avrebbe detto poche parole, ridotto la ’portata’ dell’accaduto, riducendolo forse a un malinteso. Parole spendibili forse per orientare le indagini, ma che non hanno valore di prova non essendo state pronunciate alla presenza di un avvocato difensore.

Fatto inquietante, specie se il racconto della 16enne, apparsa provata e choccata, dovesse essere confermato in modo integrale.

La polizia, esaurite le formalità in questura, ha avvisato il sostituto procuratore di turno, Alessandra Falcone, che si è riservata di edecidere. Ha 48 ore di tempo per chiedere o meno la convalida dell’arresto, e una eventuale misura cautelare a carico del 19enne. Sarà poi il giudice ad averne a disposizione altrettante per pronunciarsi sulle richieste avanzate dal magistrato inquirente.

g.sp.

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