Terremoto in Toscana, la terra continua a tremare. "L’unica difesa sono edifici sicuri"

Sono attesi nuovi sismografi per monitorare lo sciame. L’esperto: "Zone già colpite. nel 1959 con gravi danni"

Terremoto, l'intervento dei vigili del fuoco

Terremoto, l'intervento dei vigili del fuoco

Impruneta (Firenze), 15 maggio 2022 - Piccole scosse continuano a interessare il Chianti, tutte con epicentro tra San Casciano, Impruneta e Greve. Tra la notte tra venerdì e sabato e la mattinata di ieri, i sismografi ne hanno registrate 4, tutte sotto i 2 gradi. Continua la paura e qualcuno preferisce ancora dormire in camper o nelle meno comode auto. "Stiamo monitorando la zona attentamente – spiega il professor Gilberto Saccorotti, ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia -. Già dall’indomani della prima scossa, abbiamo aggiunto 3 sismometri attorno all’epicentro e altri ne arriveranno nei prossimi giorni".

Si tratta, spiega l’esperto, di strumenti con una precisione di millesimi di millimetri: per questo devono essere collocati in zone ben precise attorno all’epicentro, dove non vi siano altre sorgenti di vibrazione come strade o attività umane o anche il fruscio degli alberi, protette da attacchi vandalici, raggiungibili da segnale Gps per ricevere i dati dei satelliti e con copertura di rete telefonica. "Grazie alla disponibilità dei cittadini, siamo riusciti a trovare luoghi idonei in proprietà private" dice Saccorotti. Perché uno sciame sismico proprio in questa zona? Difficile dirlo, ammette il professore.

"Tutta questa parte di Toscana è suscettibile a livello sismico. Evidentemente c’è una zona di debolezza con cedimento delle faglie. A differenza di altri luoghi, come il Mugello, dove in alcuni punti le faglie affiorano in superficie, qui l’attività si svolge a 8-10 chilometri di profondità". L’allarme tra la popolazione è giustificabile, "ma la consapevolezza del rischio dovrebbe esserci sempre – suggerisce il ricercatore -, non solo durante l’evento. Invece abbiamo la memoria breve: per esempio ci siamo dimenticati delle scosse del 1959 proprio in questa zona, con magnitudo 4,6-4,8 che provocarono vari danni. Il modo migliore per tutelarsi è lavorare sulla tenuta strutturale degli edifici". Il professor Saccorotti sarà tra i relatori dell’incontro pubblico di martedì alle 18 nel palazzo comunale di Bagno a Ripoli sulla sismicità nel territorio fiorentino. Partecipano anche il professor Elvezio Galanti, già direttore del Dipartimento nazionale di protezione civile, il geologo Leonardo Ermini della protezione civile metropolitana e Roberto Fanfani, responsabile comunale di protezione civile.

 

 

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