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La roulette sul Maggio Fuortes ha detto no Per la sovrintendenza entra in pista Mulè

Ancora incertezza sul nome del successore di Alexander Pereira. Ma il sindaco Nardella assicura: "Lunedì annuncio il sostituto". Fra i candidati ancora in lizza Cutaia. L’ultima parola sarà del ministro.

La roulette sul Maggio Fuortes ha detto no Per la sovrintendenza entra in pista Mulè

Il candidato in pectore a nuovo sovrintendente del Maggio, Carlo Fuortes, saluta prima ancora di arrivare. Non ha alcuna intenzione di prendere il posto del dimissionario Alexander Pereira, ma soprattutto non ha certo il desiderio di ereditare un teatro sommerso dai debiti a un passo dal commissariamento.

Il nuovo nome che prende forza è quello di Guido Mulè, attualmente direttore generale della Città metropolitana di Torino, ma con un passato alla Fondazione Teatro Regio di Torino.

Intanto, l’ad della Rai, precisa di non aver avuto alcun incontro con la premier Meloni (dovrebbe essere lunedì mattina) sulla questione fiorentina: "E dunque l’asserito passaggio al Maggio Fiorentino da parte di Carlo Fuortes - precisa una nota della Rai – non corrisponde a verità. L’amministratore delegato continua la sua regolare attività in azienda".

Persino il sindaco Dario Nardella, presidente della Fondazione, a cui spetta il compito di trovare il nome giusto da mandare all’approvazione del ministro Sangiuliano, sembra rassegnato a trovarsi un nuovo sovrintendente: "È dovere mio e del Consiglio di indirizzo, dopo le dimissioni del sovrintendente Pereira, assicurare in tempi molto rapidi al teatro del Maggio una nuova guida. Confermo che il consiglio di indirizzo è convocato per affrontare la questione il 6 marzo", assicura Nardella.

Tre giorni di tempo per trovare il nome giusto. Nella girandola dei candidati, presunti o possibili, c’è così quello di Guido Munè, così rsta in pista anche Ninni Cutaia, alto dirigente del ministero della cultura con alle spalle la direzione di diversi teatri fra cui il San Carlo di Napoli.

Ma anche se alla fine il coniglio saltasse fuori dal cilindro, i guai del Maggio restano tutti gli stessi. Il primo è il bilancio del 2022 che dovrà esser approvato nell’arco di qualche mese e continua ad avere un rosso di diversi milioni. Dove trovare questi soldi? La legge dice che con il bilancio il passivo arriva il commissario.

Altro grosso problema: Pereira è finito nei guai per aver utilizzato il fondo di ricapitalizzazione dello Stato per la spesa corrente, che comprende il pagamento degli stipendi. Fra pochi giorni corrono le buste paga dei dipendenti del teatro: da dove verrà preso il milione e più, visto che la cassa piange? Ancora dal fondo che non si può toccare?

Il nuovo sovrintendente che arriva, chiunque sia, dovrà poi fare i conti con un altro dato di fatto: la prossima stagione già presentata da Pereira con un cartellone di altissimo di livello artistico ma altrettanto costoso. Fra nuovi allestimenti, cantanti e registi di altissimo profilo, si stima un investimento di non meno sei-sette milioni di euro. Ma davvero tutti gli spettacoli previsti andranno in scena?

Che sia un sovrintendente o un commissario, il prossimo vertice del Maggio dovrà comunque avere a portata di mano un paio di forbici. Almeno per un bel po’.

Olga Mugnaini