
La rapina? Affare di famiglia Spiò e aggredì la suocera
Il colpo più audace e spudorato alla suocera, era in casa, fu immobilizzata a forza. Marco Bottai, fidanzato infedele della figlia della vittima, entrò con un complice nell’appartamento di Mariella C., in via Madonna del Pagano. Faccia travisata da una calzamaglia, una mano alla bocca nel tentativo grottesco di non far riconoscere la sua voce che lì ben conoscevano, Bottai tappò le labbra della suocera Mariella C., 65anni, e le bloccò le braccia legando i polsi con fascette. Era il 14 settembre 2017. ‘Prezzo’ del tradimento parentale, 60 euro, due anelli, braccialetto, catenina da 400 euro. Dopo ci fu il furto dei gioielli di famiglia (3000 euro) tra l’8 e il 12 ottobre. La suocera aveva raccontato la sconvolgente esperienza alla figlia e al..genero. Aggiungendo: "i preziosi li ho tolti dalla cassaforte e li ho nascosti in mansarda". Pochi giorni dopo la donna andò in vacanza, lasciando perfino la sua macchina a Bottai: fu con quella che lui e un complice andarono a rubare in casa della suocera. Colpo riuscito. Prima invece (notte tra il 5 e il 6 settembre) il blitz era stato in casa di Nara C., la nonna 80enne della sua compagna: Bottai aveva aguzzata la vista sulll’orologio d’oro ’Certina’ dell’anziana. Sparirono poi una collana con 3 perle sintetiche. E...25 euro.
Troppi e troppo ravvicinati i tre fatti per non far sentire puzza di bruciato alla Mobile, coordinata dal pm Beatrice Giunti. Ci doveva essere un basista molto informato sui beni della famiglia presa di mira. Era proprio così: l’uomo della figlia e nipote delle vittime discorrendo con loro ascoltava, prendeva nota con gli occhi. Mandava a memoria. Sapeva. E aveva bisogno: passione per il gioco, cercava di rimediare soldi, soldi, soldi. Ludopatia. La polizia andò a fargli visita dopo il furto in mansarda. "Sì, però non c’ero. E’ stato un amico" disse. Ma risultò che il suo cellulare era connesso alle celle telefoniche vicine alle due case ’visitate’ in quei tre casi. Bottai, oggi 60enne, è stato condannato dal giudice Antonella Zatini a 2 anni col rito abbreviato: sconto pena più le ’generiche’. E a 5000 euro di provvisionale alle parti civili rappresentatate dall’avvocato Niccolò Morelli. Per effetto della continuazione con altre 2 condanne (una a Firenze, una a Prato) rimediate da Bottai nel 2018 e già ‘riunite’ da una sentenza del 2021, il cumulo pena è salito a 6 anni e 4 mesi.
giovanni spano