
L’incontro di ieri fra Giani, i. sindacati e una delegazione di lavoratori della Beko di Siena
"Mi preme il futuro dei 299 lavoratori dello stabilimento di Siena, l’impegno prosegue per il loro futuro in una battaglia che ci ha visto uniti e che ci vedrà sempre più coesi". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ieri ha incontrato a Palazzo Strozzi Sacrati le organizzazioni sindacali e una delegazione di lavoratori dello stabilimento Beko di Siena per fare il punto dopo l’accordo firmato il 14 aprile sulla trasformazione industriale dei siti italiani di Beko Europe.
"Abbiamo vinto la prima battaglia, quella che ha impedito quanto era stato paventato a novembre con le lettere di licenziamento, ossia la dismissione dello stabilimento - ha aggiunto Giani in una nota -. Oggi lo stabilimento, fino al 31 dicembre del 2025, sarà in attività e ciò ci permetterà di fare quel passaggio di proprietà dello stabile a una società pubblica come Invitalia che è la base perché vi possa essere la presenza della Beko che non pagherà l’affitto e conseguentemente potrà impegnare tali risorse a favore dei lavoratori".
Giani parla di "un dopo Beko, poiché con tale realtà aziendale appare evidente che ci sono poche possibilità. Questa multinazionale, con le scelte di mercato e la condotta aziendale, ha mostrato tutti i suoi limiti rispetto allo stabilimento di Siena, uno stabilimento manifatturiero per eccellenza".
"Dobbiamo pensare a nuove strategie per mantenere un presidio manifatturiero, metalmeccanico a Siena che possa produrre beni – ha concluso Giani –. Da valutare anche una sorta di autogestione da parte dei lavoratori Beko sul loro futuro".