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’La profezia di Dante’. Una nuova edizione dell’opera di Byron

La nuova edizione de La profezia di Dante per Libro Aperto celebra il legame tra Byron e il Poeta, simbolo di libertà e indipendenza per un'Italia divisa.

Una nuova pubblicazione per La profezia di Dante (Libro Aperto, 2024), il poema che George Gordon Byron dette alle stampe per la prima volta nel 1821 e che raffigurava il Poeta come un profeta sul futuro di un’Italia divisa. Un Paese che, però, meritava libertà e indipendenza. Nel poema Dante è una specie di martire, immagine dello stesso Byron, che scrive i quattro canti che compongono l’opera a Ravenna, durante il suo esilio dal Regno Unito e che ritrova nell’autore della Divina Commedia una specie di alter ego. La nuova edizione per Libro Aperto avviene in concomitanza con la riapertura del Museo di Byron e del Risorgimento di Ravenna e che vanta un’introduzione di Antonio Patuelli, dove si legge che Byron viveva intensamente i sogni di libertà suscitati dalle rivoluzioni e dalle Costituzioni americana e francese di fine Settecento, stimoli che furono alla base degli ideali del nostro Risorgimento.