La piccola Sofia torna a casa dopo tre giorni. "Ma sta molto male"

Il padre: "E' una battaglia lunga che porteremo avanti. I binari sono due: la sensibilizzazione e l'aspetto legale, che ha i suoi tempi" / GUIDO DE BARROS AL MINISTRO LORENZIN / I TASSISTI DONANO DUEMILA EURO ALLA VOA VOA! ONLUS

Caterina con la piccola Sofia

Caterina con la piccola Sofia

Firenze, 8 luglio 2014 - Sofia de Barros, la bambina al centro del caso per le cure col metodo Stamina, è stata dimessa dall'ospedale pediatrico di Firenze dopo tre giorni di ricovero. Ma sta molto male. Lo spiega il padre, Guido, a margine di un'iniziativa dell'associazione 'Voa Voa' a Firenze. "Di comune accordo coi medici abbiamo deciso che potesse tornare a casa.

 Sono stati fatti tantissimi esami strumentali per arrivare ad una diagnosi di quale potesse essere il problema che le recava quel disagio, quei disturbi che si supponeva originassero l'opistotono, questa rigidità alle ossa e alle articolazioni". "Tutti gli esami dell'addome - continua de Barros - urine, rx eccetera sono nella norma. Purtroppo si tratta della degenerazione neurologica. Sofia potrebbe stare meglio se avesse avuto in questi sette mesi la terapia delle staminali alla quale ha diritto. Come Sofia - aggiunge de Barros - ci sono tantissimi bambini e tantissime famiglie come la nostra e vogliamo il rispetto del diritto alla cura per tutti loro". "Stiamo lavorando alle prossime tappe. I binari sono due: la sensibilizzazione e l'aspetto legale, che ha i suoi tempi. E' una battaglia lunga", conclude il padre di Sofia.

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