
FIRENZE
La perizia lo ha giudicato incapace di intendere e di volere e pericoloso socialmente. Per questo, è un processo penale destinato a dissolversi nel nulla, quello all’automobilista che, nel febbraio scorso, ha travolto e ucciso, in uno scontro frontale dopo un’invasione di careggiata, il geometra di Rifredi Massimiliano Piani, 50 anni.
La perizia, disposta in incidente probatorio dal sostituto procuratore Benedetta Foti, è giunta a conclusioni inappellabili circa le condizioni psichiche del 20enne L.B. che. alla guida di una utilitaria, dopo aver urtato in via Reginaldo Giuliani il motorino di Piani, scappò a piedi, cercando di nascondersi, fino a quando non venne scovato da agenti della polizia municipale. Tuttavia, come ricorda uno dei legali della famiglia Piani, l’avvocato Francesco Piero Cerruto, al pirata della strada è stata applicata una misura di sicurezza: attualmente, viste le sue condizioni, si trova ristretto in una struttura sanitaria idonea. Alla prossima udienza, in programma il 30 settembre dinanzi al collegio presieduto dal giudice Nicotra, il procedimento dovrebbe concludersi con l’inevitabile assoluzione dell’imputato "improcessabile".
Resta aperto il filone civile del procedimento e quello relativo ai risarcimenti destinati a chi resta, cioè la moglie e le due figlie di Piani. Ma non trova risposta la domanda sul perché, un soggetto che anche in passato aveva manifestato chiari scompensi, fosse regolarmente in possesso della patente di guida.
Il giovane, che proveniva da Sesto Fiorentino e procedeva in direzione di piazza Dalmazia, inanellò una serie di sorpassi azzardati. Altri utenti della strada riuscirono a schivarlo ma all’altezza del civico 131, il geometra, a bordo del suo scooter, in marcia in direzione opposta (aveva lo studio in via Carlo Del Greco), rimase vittima di un impatto devastante.
stefano brogioni