
La palestra organizza allenamenti all’aperto, ma la polizia municipale fa scattare una multa da 400 euro. È successo il 14 novembre, quando la Toscana era entrata per la prima volta in zona arancione. Visto che le attività indoor erano state vietate, la palestra ‘Evolution’ di via Lulli ha pensato di garantire agli iscritti una serie di allenamenti a numero chiuso e su prenotazione, da svolgere nei propri spazi all’aperto, con distanziamento e misure di sicurezza. Ma, a sorpresa, sono arrivati il controllo e la multa, con l’accusa di non aver rispettato il Dpcm.
Ora la società titolare della palestra, la Iris Ssdrl, ha presentato ricorso, affidandosi agli avvocati Marco Rossi e Francesco Chetoni che hanno inviato al Prefetto la richiesta di annullamento, allegando le motivazioni dei propri clienti e facendo riferimento alle Faq del Ministero.
"Le Faq sono chiare – dice l’avvocato Marco Rossi – e spiegano che per palestra s’intende ’qualunque locale attrezzato per praticare sport al chiuso, sia individuale che di squadra’". Non solo, un’altra Faq precisa che "le sospensioni sono da riferirsi esclusivamente alle attività ludico-motorie amatoriali svolte al chiuso. Nei circoli sportivi e circoli all’aperto è possibile svolgere attività motoria e di sport di base in forma individuale e nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. È quindi evidente che l’attività sportiva all’aperto, organizzata da una palestra ma fatta fuori dalla palestra stessa, non viola alcuna norma. Dispiace che il Comune non voglia chiarire una volta per tutte questo aspetto, come hanno invece fatto altre amministrazioni. Con questa incertezza si mette in ulteriore difficoltà un settore già provato dalla pandemia". "Gestiamo la palestra Evolution dal 2015 – spiega Francesco Bellacci, uno dei tre soci – e siamo sempre stati attentissimi al rispetto delle regole. Abbiamo circa 500 metri quadrati all’aperto suddivisi fra una corte interna e un’area parcheggio. La palestra è chiusa dal 26 ottobre, ma avendo tanto spazio esterno abbiamo iniziato a svolgere qui alcune attività: personal training, crossfit e altri allenamenti. Le abbiamo interrotte durante la zona rossa e adesso sono iniziate di nuovo. Ci siamo organizzati per ospitare un massimo di 15 persone: il giorno della multa ne avevamo appena quattro. Purtroppo, in questa incertezza non sappiamo se verranno di nuovo a farci una nuova multa. Da parte nostra andiamo avanti perché siamo convinti di avere ragione".
Lisa Ciardi