
È morto ieri il giornalista fiorentino Marco Morelli: aveva 91 anni e per decenni aveva lavorato nel nostro giornale. A darne notizia l’Ast, l’associazione stampa toscana, ricordando anche che Morelli, "uno dei decani del giornalismo toscano", fece ripetutamente parte del Comitato di redazione de La Nazione, la rappresentanza sindacale interna, ed è stato a lungo presidente del Gruppo giornalisti pensionati che ora, con l’Ast, si stringe "in un affettuoso abbraccio" alla "moglie Nicla e ai figli Daniele, Gianni e Valerio, nel ricordo di un collega innamorato del suo lavoro e del sindacato".
Nella sua lunga carriera professionale, ricorda l’Ast, "Morelli aveva lavorato nell’ufficio centrale de La Nazione, fece parte delle redazioni Interni ed Esteri, ricoprendo anche la carica di caposervizio. Seguì le crisi internazionali e gli avvenimenti che si sono succeduti dagli anni Sessanta. Profondo conoscitore della macchina del giornale, pronto nel dare il suo contributo a edizioni speciali quando, come si dice in gergo, c’era da ‘ribattere’, ossia cambiare le pagine e gli articoli in corsa per aggiornare l’ultima edizione. Fu tra coloro che vissero le notti dell’alluvione del ‘66: con le pagine scritte a Firenze ma stampate a Bologna perché la rotativa di via Paolieri era finita sott’acqua. Morelli parlava spesso di quel periodo e ricordava la figura di Enrico Mattei, uno dei più grandi direttori del giornale fondato da Bettino Ricasoli". Come presidente del Gruppo giornalisti pensionati, Morelli "aveva confermato la sua sensibilità sindacale, cercando di dare continuità alla formazione professionale, insieme allo svolgimento di una stimolante attività culturale". Fra le sua passioni "la musica (era un fan di Riccardo Muti) e la Fiorentina". La Nazione lo ricorda con affetto e lo piange.