REDAZIONE FIRENZE

La lettera "V" come velocità

Scrittura veloce e fluida è la chiave per una lettura piacevole: la velocità della narrazione è un elemento intrinseco che dipende dalla scrittura, non dalla trama. Un esercizio per raggiungerla è rileggere frase per frase chiedendosi se sia necessaria.

In narrativa la velocità ha un valore tutto suo. Riguarda l’ingranaggio della narrazione, gli elementi concatenati che fanno avanzare la storia. Si tratta in fin dei conti del modo di procedere. Anche raccontando una persona che sta seduta in poltrona a fissare il muro, con in mano una tazza di tè che si sta raffreddando, si può essere veloci. E al contrario, raccontando di una persona che corre a perdifiato lungo una strada, o di un pilota di moto che sta volando su una pista, si può essere lenti. La velocità della scrittura è una questione "interna", intrinseca alla narrazione. Non si tratta di essere frettolosi, sbrigativi, ma semplicemente di agganciare i famosi anelli - di cui abbiamo già parlato - uno dopo l’altro, senza mai metterne due. Si è veloci quando ogni frase aggiunge qualcosa alla storia, sia che riguardi l’azione, la reazione, la riflessione, la psicologia o i sentimenti. Si è veloci quando nessuna frase (anello) è inutile, fino al punto che se non ci fosse se ne avvertirebbe la mancanza. Si è veloci quando non ci sono momenti di stagnazione, di ripetizione inutile, di pesantezza dovuta a frasi e che ruotano inutilmente intorno alla "materia narrativa". Ma perché essere veloci? Be’, perché la lentezza non aiuta certo il lettore a girare le pagine (e ovviamente sto parlando, appunto, della lentezza narrativa), anzi rende indigeste le pagine e pesante la lettura. Un esercizio per dare velocità alla scrittura, per mandare avanti la storia senza finire in una palude, per avanzare con leggerezza e dunque per dare piacevolezza alla lettura, è quello di rileggere con attenzione frase per frase e chiedersi ogni volta: ma è veramente necessaria questa frase? Posso eliminarla o accorciarla? Se la tolgo si interrompe qualcosa? La velocità ha a che fare con la fluidità, con la pagina che scorre facilmente, qualunque sia l’argomento della storia. Penso a Remarque, che anche quando non ha sotto la penna la storia potente e tragica della guerra (in cui sa comunque iniettare la sua meravigliosa ironia), riesce a essere profondo, commovente, coinvolgente, e anche "veloce", dimostrando in modo lampante come la scrittura sia più importante della trama. La forza di un romanzo è tutta nella scrittura, anche se a volte può non sembrare.