OLGA MUGNAINI
Cronaca

La leggenda di Sergio Bernardini. Una mostra sul re della Bussola

A cento anni dalla nascita dell’inventore del locale, il figlio Mario promuove una serie di eventi per ricordarlo. Da mercoledì a Palazzo Strozzi Sacrati foto e video ripercorrono gli anni d’oro della discoteca della Versilia.

A Palazzo Strozzi Sacrati una mostra dedicata a Sergio Bernardini e alla Bussola

A Palazzo Strozzi Sacrati una mostra dedicata a Sergio Bernardini e alla Bussola

Due anni fa è stato presentato il film ’La Bussola - Il collezionista di stelle’, per la regia di Andrea Soldani, che al Festival del Cinema di Roma è stato accolto con dieci minuti di applausi e tanta commozione. Ora, a rendere omaggio a uno dei più grandi pionieri dello show business, è la mostra che apre mercoledì a Palazzo Strozzi Sacrati, dal titolo ’Una vita tra le stelle. Storia e leggenda di Sergio Bernardini’.

L’occasione sono i cento anni dalla nascita dell’inventore del locale in Versilia che ha segnato non solo lo spettacolo, ma la cultura e il costume del nostro Paese. Il figlio Mario Bernardini, produttore cinematografico e televisivo, ha creato un comitato che porterà avanti una serie di iniziative tutto l’anno e oltre, per ricordare il padre e l’avventura della Bussola e poi di Bussola Domani.

Dalle foto con Fred Buscaglione degli esordi, alle lettere di Mina, dalla contestazione del ’68 al rapporto con Fabrizio de Andrè, la mostra ripercorre la storia della Bussola di Focette, sul lungomare di Marina di Pietrasanta, partendo dal 1955 e dall’inaugurazione col concerto di Renato Carosone, a cui fecero seguito, con cachet favolosi, personaggi quali Ella Fitzgerald, Armstrong, Ray Charles, i Platters, Aretha Franklin, Duke Ellington, Chet Baker, Neil Sedaka, Tom Jones. E, ancora, i grandi chansonnier francesi: Brel, Becaud, Aznavour e agli interpreti dei nuovi ritmi latini, da Chico Buarque de Hollanda a Joao Gilberto.

E poi le nostre star. "Sarà esposto anche un biglietto che ho ritrovato a casa, in cui Mina scrive a mio padre dall’Hilton di Roma per annunciargli che non avrebbe più cantato in pubblico" racconta Mario Bernardini.

La carriera della ’Tigre di Cremona’ era esplosa proprio alla Bussola, nonostante fosse stato Sergio Bernadini, la prima volta durante un’audizione, a scartarla dicendole "bambina urli troppo, ripassa". Ma poi nacque una grande intesa e amicizia: alla Bussola nel 1968 Mina farà il suo disco live, e nel 1978 il suo ultimo concerto.

"Ringrazio la Regione Toscana per questa collaborazione – prosegue Mario Bernardini –. Nel percorso espositivo ci saranno anche filmati d’epoca che ricordano alcuni dei tanti protagonisti, come Gino Paoli e Ornella Vanoni; immagini della contestazione del Capodanno del ’68, lettere di Gassman, Celentano, Tognazzi, Vianello...". L’affresco di un’epoca, insomma. Trent’anni di storia dello spettacolo dal vivo, attraverso questo torinese nato a Parigi – la madre fu la balia in casa dei Lumière –, che nel 1947 arriva in Versilia con un Buono del Tesoro da mezzo milione di lire avuto dal padre, per iniziare a lavorare con i locali, dal Gatto Nero alla Capannina di Viareggio, dove si inventa il primo Festival della Musica Italiana, quello che poi diventerà il Festival di Sanremo. Di lì a poco Bernardini comprerà, quasi per caso, la poco conosciuta Bussola, per trasformarla nel tempio dello spettacolo. Così come fece col tendone di Bussola Domani, il primo teatro tenda d’Italia dove, tra gli altri, esplose il ciclone di Renato Zero e dei suoi sorcini.

La mostra a Palazzo Strozzi Sacrati sarà inaugurata alle 17 del 4 giugno (fino al 22 giugno). Il progetto di Mario Bernardini, è a cura di Alessandro Volpi, con creative director Andrea Soldani, organizzazione Franco Grassi, Eugenio Biancalana, sequenze tratte dal film ’La Bussola – Il Collezionista di Stelle’ della Lux Vide.