La grande sorpresa dei parrocchiani: "Darà più attenzione alle periferie. È una bella scelta che fa piacere"

Anche se è arrivato da poco, nella zona della Madonna della Tosse le opinioni su don Gherardo concordano "Finalmente c’è un vescovo che ha esperienza missionaria ed è cappellano delle carceri: ci voleva proprio".

La grande sorpresa dei parrocchiani: "Darà più attenzione alle periferie. È una bella scelta che  fa piacere"

La grande sorpresa dei parrocchiani: "Darà più attenzione alle periferie. È una bella scelta che fa piacere"

C’è emozione al Ponte Rosso per la nomina ad arcivescovo di don Gherardo Gambelli, parroco della Madonna della Tosse: un prete di una piccola parrocchia, con un cammino incentrato sulla carità verso gli emarginati, gli ultimi, le periferie del mondo, alla guida di una diocesi importante come Firenze, è un segnale forte, in linea con quella Chiesa in uscita auspicata dal Pontefice; ma che la scelta ricadesse proprio sul sacerdote del proprio rione – per la verità ancora poco conosciuto perché titolare della parrocchia appena da settembre – questa sì che è una sorpresa.

"Sono contento perché finalmente c’è un vescovo missionario – plaude Luca Cappelli – Risponde alla visione di Papa Francesco e al senso della sua stessa elezione: è un passo verso un maggior equilibro globale all’interno del potere ecclesiastico, poiché riconosce l’importanza del Sud del mondo e la sua centralità nella Chiesa".

"Io frequento un’altra parrocchia anche se abito vicino – premette Umberto Pizzimenti – Comunque sono contento anche se lo conoscevo solo di nome, Non me lo aspettavo. Essere missionario gli ha dato tanta esperienza. È sicuramente un uomo sorretto da una grande fede visti i luoghi dove stato e cosa ha fatto per le persone".

"Ci fa piacere che il parroco della vicina chiesa sia diventato vescovo è un onore per tutta la zona. Purtroppo dal nostro locale è tanto non passa il prete a benedire, perciò lo invitiamo, ci farebbe tanto piacere": dicono le bariste dello snack bar all’angolo tra via Fra’ Bartolomeo e via Masaccio.

"Sono di un’altra parrocchia, ma sono stato un paio di volte anche a messa alla Madonna della Tosse – spiega Carlo Carrapetta – perciò lo conosco poco ma da quello che ho potuto ascoltare, mi piace molto la sua omelia. Non mi aspettavo che lo facessero vescovo, ma piace molto".

"È una sorpresa che ci fa piacere – Non abbiamo avuto modo di conoscerlo bene. È cappellano del carcere e questa è un’esperienza importante. La Madonna della Tosse è una parrocchia particolare che ha dato tanti bei preti a Firenze, per esempio don Chiaroni, ed è molto attiva sulla solidarietà", dicono Lucia e Daniela.

"Fatto inaspettato e positivo, sono contento – commenta Lorenzo Gondoni – Ci sarà più attenzione alle periferie e alle piccole realtà. Al di là della zona, è una bella scelta".

"Io sono atea, ma riconosco che Francesco è un papa di rottura e di conseguenza perché nella scelta del vescovo non aprirsi un po’ di più agli altri e rinnovare la Chiesa come ha fatto? È una scelta in linea con la sua persona": considera Laura Vaglietto.

Carlo Casini

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro