La grande fuga dal continente africano

Quella di migrare è una decisione complessa e coraggiosa per un numero sempre più ampio di persone

Molti africani migrano ogni anno verso l’Europa e ormai è diventato quasi normale vedere le immagini di centinaia di uomini e donne che attraversano il Mediterraneo a bordo di pericolanti barconi. Tra i motivi che inducono sempre più persone ad avventurarsi in questo viaggio, insidioso e spesso mortale, troviamo le guerre e la miseria che da esse deriva. La situazione è resa ancora più grave dagli ingenti problemi climatici (la desertificazione, la siccità, le alluvioni) che gravano su questo continente e impattano severamente sulla produzione agricola e sull’allevamento. Se a tutto ciò aggiungiamo l’importante crescita demografica, il quadro risulta estremamente critico.

A volte però, come nel caso di Baki Sly, migrare non è una scelta di sopravvivenza, è la ricerca di una libertà negata, essenziale per vivere con dignità e per crescere dei figli. Molti stati africani violano ancora i diritti civili e politici, in alcuni non è presente la libertà di stampa, altri sono retti da dittature militari. Forse è giunto il momento di pensare a una cooperazione internazionale che lasci su questo continente un’impronta rilevante non solo a livello economico, sanitario e ambientale ma anche politico e sociale.

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